Albo PVR: c’è la proroga fino al 26 novembre, ma tra le polemiche
Inizialmente prevista per il 18 novembre, la scadenza per l’iscrizione all’albo PVR (Punti Vendita Ricariche) è stata prorogata fino al 26 novembre, ma ciò non è bastato a placare le polemiche di gestori e associazioni.
Albo PVR, scatta la proroga fino al 26/11
La situazione si fa bollente per il neonato albo dei Punti Vendita Ricariche, istituito dal decreto di riordino del gioco online e ratificato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’iniziale finestra temporale della durata di appena due settimane (dal 3 al 18 novembre) difficilmente poteva essere sufficiente a coprire i circa 30.000 iscritti previsti, senza considerare vari ed eventuali problemi tecnici.
Pertanto non sorprende di certo la decisione di Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia Dogane e Monopoli, di stabilire una proroga fino al 26 novembre prossimo. A una settimana dalla nuova scadenza, i soggetti iscritti risultavano circa 18.500. L’iniziale obiettivo di ADM, ovvero quello di coprire almeno 30mila dei circa 50mila PVR distribuiti sul territorio nazionale, appare realisticamente fattibile, seppure non scontato.
La modalità di iscrizione prevede un modulo da compilare nell’apposita sezione sul sito di ADM, oltre a un’autocertificazione dell’avvenuto versamento – tramite F24 – dei 100€ previsti come canone annuo. Tuttavia, anche a causa dell’alto volume di richieste giornaliere, ci sono stati dei problemi tecnici che hanno inciso sull’esito di diverse richieste. E come era ampiamente prevedibile non sono mancati né le polemiche né i ricorsi.
Perché le associazioni di categoria si lamentano
La proroga, di cui si può leggere qui il testo integrale della determinazione direttoriale, non è bastata a placare le polemiche, da parte di varie associazioni di categoria che rappresentano esercenti e titolari di Punti Vendita Ricariche. Cerchiamo di capire quali sono le ragioni di lamentele, polemiche e anche ricorsi, che tuttavia verranno esaminati solo il 4 dicembre, a scadenza già avvenuta.
Secondo l’AGSI, Associazione Gestori Scommesse Italia, c’è un problema derivante da un’altra norma stabilita nel momento in cui è stato istituito l’albo: il limite di ricarica di 100 euro settimanali per ciascun conto, tramite la modalità dei PVR. Tale limite, secondo AGSI, doveva venire differito per consentirne adeguata comunicazione a tutti i clienti. In assenza di ciò, si rischia la paralisi del sistema.
Accanto a questa problematica, che porta con sé anche rischi che alcuni clienti desistano rivolgendosi a mercati illegali, ce n’è un’altra segnalata dall’Unione Italiana Tabaccai. UIT lamenta il fatto che moltissimi esercenti suoi associati dovrebbero pagare i 100 euro di canone annuo per il 2024, che però sarebbero validi solo per poco più di un mese. Secondo UIT, dunque, il sistema sarebbe dovuto partire direttamente nel 2025.