Bando di gara per le nuove concessioni: gli scenari possibili
L’industria del gioco pubblico legale è in ebollizione, o meglio in trepidante attesa del nuovo bando di gara. Ancora incerte le condizioni decise dal Governo Meloni, mentre i rincari dovrebbero essere confermati. Ecco gli aggiornamenti.
Bando di gara gioco online: cosa bolle in pentola
Un momento che non è per niente esagerato definire cruciale, nel settore del gioco pubblico legale italiano. Gli operatori attendono infatti con trepidazione l’uscita del bando di gara per le nuove concessioni riguardanti il gioco online. Il contenuto di tale bando è oggetto di speculazioni ormai da settimane e, anche se alcune indiscrezioni sembrano ormai confermate, ci sono ancora molti aspetti da chiarire.
Uno dei punti che paiono ormai certi è quello del costo, che per ciascuna nuova concessione dovrebbe essere di 7 milioni di euro. Questo ha generato molta preoccupazione tra gli operatori, alcuni dei quali sono destinati a rinunciare o comunque a tirarsi indietro. Tuttavia, alcuni esperti hanno studiato i possibili scenari, per comprendere bene la reale ricaduta economica di questo aumento dei costi, nonchè il possibile aumento dei siti scommesse non AAMS.
Secondo quanto riporta Agimeg, i 7 milioni da pagare andrebbero spalmati sull’intera durata della concessione, che è di 9 anni. Dunque, la spesa annua sarebbe di 778mila euro. Si tratta sempre di un esborso non indifferente, che taglierebbe fuori almeno un terzo dei circa 90 operatori attualmente titolari di concessione. Quello che è fondamentale capire è per quanti di questi sarebbe sostenibile mantenere una concessione.
Quanto incasserà lo Stato e da quanti operatori
In attesa, dunque, di vedere comparire l’agognato bando di gara sul sito dell’Agenzia Dogane e Monopoli, cerchiamo di capire meglio dove il Governo Meloni vuole arrivare, in questa lunga trattativa con l’industria del gioco. Sicuramente la bozza del decreto legislativo che conterrà il bando, e che è stata redatta dalla commissione presieduta dallo stesso presidente ADM Roberto Alesse, ha destato preoccupazione.
Secondo le stime di cui si parlava prima, circa 50 concessionari riuscirebbero comunque ad avere un ricavo, al netto dei costi di gestione, superiore al milione di euro. Sarebbero invece circa 40, i concessionari che potrebbero avere – sempre al netto dei costi per le nuove licenze e quelli di gestione – un ricavo annuo superiore ai 5 milioni di euro.
Il confermato stop alle skin potrebbe indurre da un lato all’acquisto di più licenze da parte di alcuni operatori, per non perdere volume di gioco, dall’altro a raggruppamenti da parte di operatori più piccoli, per partecipare alla gara. Dalla gara, il MEF e il suo capo Giancarlo Giorgetti dovrebbero incassare intorno ai 300 milioni di euro, considerando i bookmaker rimasti e i possibili consorzi.