Bando gara per le nuove concessioni gioco, è corsa contro il tempo

Come in un thriller, il percorso che porta al bando di gara per le nuove concessioni ha vissuto un colpo di scena, con il parere chiesto da Malta alla Commissione Europea. Ma ADM rimane ottimista.

Bando nuove concessioni: ADM ottimista

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Lollobrigida rassicura: presto il bando

Il travagliato iter che ci porterà al bando di gara che assegnerà le nuove concessioni per il gioco online ha registrato recentemente un colpo di scena, che però pare non comprometta nulla. Ma riavvolgiamo il nastro per capire meglio. Il 18 ottobre scadeva il periodo cosiddetto di “stand still”, per il documento sulle regole e specifiche tecniche inviato dal MEF alla Commissione Europea.

Tale periodo serviva per dare il tempo ad altri Paesi membri di formulare osservazioni o richiedere chiarimenti. In extremis è arrivato il parere circostanziato di Malta, che ha richiesto dei chiarimenti su alcune regole tecniche, facendo così slittare di un mese (ovvero fino al 18 novembre) la scadenza per il via libera da parte di Bruxelles. Si allungano così le tempistiche ipotizzate dal MEF, ma comunque non troppo.

Sull’argomento è intervenuto Mario Lollobrigida, direttore dei giochi di Agenzia Dogane e Monopoli, che ha rassicurato tutti sul fatto che la questione sollevata da Malta, inerente ad alcune modalità di riconoscimento dei giocatori, non sarà un problema. Dunque, secondo l’alto dirigente ADM, il bando avrà il via libera entro fine anno, al massimo a inizio 2025. Contestualmente, verrà concesso più tempo alle aziende partecipanti.

Come si presenterà il nuovo gioco online

La marcia verso la concretizzazione del riordino del gioco online prosegue, allungandosi dunque di qualche settimana, ma senza problemi seri. Il destino del gaming italiano, che va di pari passo con la Legge di bilancio, anche per questioni di meri contributi all’Erario, va avanti. Ma come sarà il nuovo scenario dell’industria del gioco pubblico legale italiano che uscirà dal bando gara?

Secondo alcune stime, solo una parte degli a ttuali 81 concessionari dovrebbe sopravvivere. In base ai fatturati, la stima effettuata da CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro prevede che le prime 30 concessioni per volume di spesa non dovrebbero avere alcun problema, visto che coprono oltre il 90% del mercato. Per la rimanente fetta sono in ballo un’altra cinquantina di soggetti: decisamente troppi.

Realisticamente, le stime parlano di un possibile totale di 50 nuove concessioni assegnate con il futuro bando. Sulla riduzione pesano i costi (7 milioni cadauna) delle concessioni, ma anche altri fattori. Tra questi, la riduzione annunciata dei PVR che, per effetto del nuovo albo di registrazione, passeranno da 50.000 a circa 30.000. E poi c’è l’eliminazione delle skin, le piattaforme affiliate agli operatori: attualmente sono ben 428.

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