The Betting Coach: un logo come protesta alle leggi contro il gioco
Continua la levata di scudi degli operatori del gioco d’azzardo contro le recenti proposte di legge introdotte dal Decreto Dignità. Tra le misure previste dal Decreto anche il divieto alle pubblicità sul betting, misura ritenuta fortemente penalizzante dagli addetti ai lavori. Di recente è sceso in campo anche il sito The Betting Coach, che rappresenta gli esercenti del settore.
Un logo come segno di protesta
The Betting Coach, di concerto con alcuni esercenti, ha creato un logo da proporre ad ogni singolo addetto ai lavori del comparto dedicato ai giochi d’azzardo e alle scommesse sportive e da utilizzare come forma di protesta, in particolare sui profili social di ognuno di loro.
L’obiettivo di questa iniziativa è quello di aggregare e uniformare l’intero settore, dando una forma comune e collettiva alla protesta in modo da rendere visibile a tutti quanto sia ampio il numero di lavoratori impiegati quotidianamente nel ramo, lavoratori che ogni giorno vivono il peso di leggi fortemente penalizzanti nei loro confronti e che potrebbero mandare in fumo anni di investimenti onerosi.
L’appello è rivolto a tutti i protagonisti economici dei giochi, alla stampa e al mondo della pubblicità, tutti attori fortemente penalizzati dalle misure imposte dal Governo con il Decreto Dignità.
La Dea della Giustizia come simbolo di appartenenza
Il logo scelto per l’iniziativa è la Dea della Giustizia, raffigurata come da tradizione con una spada ed una bilancia. A lei gli esercenti, in collaborazione con The Betting Coach, hanno affidato il compito di “difendere l’immagine pubblica dell’intero settore”.
Come spiegato nel sito stesso, “la spada indica la lotta che ormai da tempo il settore dei giochi affronta, la costanza e la perseveranza nella ricerca dei diritti che anche questo settore possiede. La bilancia invece, rappresenta un monito per tutti, addetti ai lavori e legiferatori, al fine di valutare manovre e decisioni equilibrate”.
Il logo serve a lanciare un messaggio su tutto il territorio, in modo da difendere un comparto sempre più discriminato. La speranza è quella di riuscire ad ottenere una legislazione più giusta ed equilibrata per un ramo che con i suoi introiti è anche fonte di cospicue entrate erariali per lo Stato.