Betting, importanti novità In Danimarca, Australia e Paesi Bassi
Nelle ultime settimane sono state introdotte numerose novità nei sistemi di gioco d’azzardo nazionali in tutto il mondo. Scopriamo cosa cambia per il betting in Danimarca, Australia e Paesi Bassi.
Danimarca: ricavi scommesse giù, colpa del mercato illegale
Brutte notizie per il settore del betting online danese: l’ultimo report trimestrale, riguardante i mesi di luglio, agosto e settembre 2019, i ricavi del settore in Danimarca si sono fermati a 84 milioni di euro. L’analisi ha mostrato un calo dei ricavi del -4% su base annua, ossia in confronto con gli stessi mesi dello scorso anno, e dell’1% rispetto al trimestre precedente. Il settore delle scommesse online ha rappresentato il 32% del fatturato. Alcuni analisti stimano che questo calo sia dovuto principalmente all’espansione del mercato illegale, che ha raggiunto in questo paese dimensioni simili a quello della Svezia.
Australia: authority blocca operatori offshore
La battaglia al betting illegale è invece ad uno stadio più avanzato in Australia. Il governo ha infatti dato all’Australian Communications and Media Authority (ACMA) il potere di ordinare ai fornitori di servizi internet di bloccare i siti di betting offshore che si rivolgono ad un pubblico australiano. La lotta dell’ACMA contro gli operatori clandestini è iniziata nel 2017 e l’autorità stima che siano stati fatti uscire dal mercato più di 65 bookmaker illegali nel corso degli ultimi due anni. Tuttavia, si stima che i cittadini australiani spendano ancora circa 400 milioni di dollari all’anno in operatori del mercato nero e per questo motivo il governo ha ritenuto doveroso consegnare all’ACMA un ulteriore strumento per contrastare questo fenomeno.
Paesi Bassi: riforma del sistema di concessioni online
La Netherlands Gambling Authority (KSA), l’autorità che regola il gioco nei Paesi Bassi, ha promulgato un nuovo regolamento per gli operatori del gioco d’azzardo che vogliono fare richiesta della concessione per il paese dei tulipani. Fare richiesta di licenza per il gioco a distanza costerà d’ora in poi 45.000€, che non verranno rimborsati in caso il processo non andasse a buon fine. Inoltre, la KSA ha stabilito nuove regole in merito al marketing, all’integrità e alla prevenzione alla dipendenza. In particolare, gli operatori dovranno dimostrare di poter controllare se i loro utenti sono iscritti al nuovo registro unico delle autoesclusioni, simile a quello introdotto un anno fa in Italia.