Betting, norme, regolamenti e nuove licenze: cosa succede nel mondo

Cerchiamo spesso di darvi aggiornamenti su quanto succede nel settore del betting fuori dall’Italia, per capire le più importanti novità nel comparto, soprattutto dal punto di vista legislativo, e se possono influire anche sulle nostre scelte. Questa settimana, tappa negli USA e in Canada, prima di tornare in Europa, tra Danimarca, UK e Romania.

La situazione negli USA, tra report mensili e iter normativi

Dei palloni da basket, pallavolo, football americano, delle palline da ping pong e una palla da baseball in un guantone, con le bandiere di Stati Uniti, Regno Unito. Danimarca, Canada e Romania

Gli aggiornamenti su quanto sta accadendo nel mondo a proposito di normative e tassazioni sulle scommesse online.

Dopo che la Corte Suprema statunitense, nel 2018, ha sancito l’illegalità del PASPA, la legge del 1992 che vietava gaming e betting online su tutto il territorio nazionale con l’eccezione di Nevada, Delaware, Montana ed Oregon, ogni stato federale sta cercando di mettere a punto le proprie norme per regolamentare un settore su cui ci sono da colmare decenni di vuoto legislativo.

Il disegno di legge al vaglio del parlamento del Tennessee, per esempio, prevede che le scommesse sportive siano legalizzate solo nella versione online, con una tassazione al 10% dei ricavi lordi degli operatori, un costo di 6.600€ a licenza e il divieto per i minori di 21 anni.

Il piccolo New Hampshire è invece in dirittura d’arrivo: la Camera ha approvato la proposta di legge per le scommesse ed entro luglio 2020 i cittadini dovrebbero poter iniziare a puntare. Più indietro è invece il Montana, che ha avviato l’iter parlamentare per l’autorizzazione delle giocate solo in queste settimane.

Ma come stanno andando le scommesse negli USA? Tre dati possono far riflettere: in Pennsylvania, dove le scommesse sono legali dallo scorso 16 novembre, raccolta e ricavi a febbraio sono in calo rispetto al mese precedente. Il basket universitario si avvicina alla “March Madness”, il momento clou della stagione: si prevede un volume di gioco da 7.5 miliardi di euro che coinvolgerà circa 47 milioni di cittadini, di cui 18 punteranno solo online. Infine, la Major League Soccer ha scelto il suo betting partner: si tratta di Roar Digital, la joint venture tra MGM e GVC (gruppo di bwin e Ladbrokes) che aveva già sottoscritto un accordo simile con NBA, NHL e MLB.

Anche il Canada legalizza?

Il ministro delle finanze dello stato canadese dell’Ontario, Vic Fedeli, ha scritto al suo omologo federale, Bill Morneau, per accelerare una modifica che consenta di arrivare nei prossimi mesi alla legalizzazione delle scommesse sportive. In particolare, si vorrebbe permettere ai cittadini di puntare sui singoli eventi, una modalità oggi vietata e su cui spingono tutte le principali leghe sportive del Paese.

UK: stop al gioco “anonimo”

Grandi novità anche in Inghilterra: dal prossimo 7 maggio i giocatori online dovranno fornire la documentazione necessaria per la verifica dell’età prima di poter sbloccare i propri account, e non saranno permessi prelievi fino ad avvenuta verifica. A noi italiani può sembrare assurdo che già non fosse così, ma sull’isola britannica questa nuova norma sarà una vera rivoluzione: attualmente infatti esisteva una finestra di 72 ore dall’apertura del conto in cui si poteva giocare anche senza invio della documentazione. Verrà richiesta inoltre la maggiore età anche per i prodotti di gioco “free” presenti sui siti di gambling.

La Danimarca e l’autoregolamentazione

Tutti gli operatori di gioco online e fisici e i gestori di lotterie e casinò danesi hanno sottoscritto un codice di autoregolamentazione che entrerà in vigore entro il prossimo 1 luglio. Questo codice, che arricchisce le recenti norme governative per il gioco responsabile (tra cui un registro unico di autoesclusione come quello messo a punto da ADM in Italia), prevede limiti autoimposti alle pubblicità, divieto assoluto di messaggi promozionali ai minorenni e di campagne marketing che ammicchino alle “debolezze” dei consumatori (quindi nessun riferimento al gioco come veicolo di successo sociale o personale); dovranno inoltre essere previsti messaggi di gioco responsabile, in cui sia indicata l’età legale per giocare. Un organismo di controllo vigilerà sull’attuazione di questo protocollo.

La Romania e la tassa sui conti degli utenti

Ci spostiamo infine sui monti Carpazi, per dare conto di una novità che ha fatto davvero poco felici gli scommettitori romeni. Il governo di Bucarest ha infatti introdotto una tassa al 2% sulla raccolta derivante dalle scommesse online ma, contrariamente a quanto precedentemente annunciato, effettuando il prelievo direttamente sui conti gioco degli utenti online. Una mossa che si può ben definire azzardata e che potrebbe avere conseguenze letali sul business dei 12 operatori con licenza nel Paese, anche perché si va ad aggiungere a forti misure fiscali già esistenti quali il prelievo al 16% del margine e il contributo fisso annuo di 5.000 euro per gli operatori online (1.000€ per le agenzie fisiche).

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