Consiglio dei Ministri: primo ok al riordino del settore giochi

Un po’ a sorpresa rispetto alle previsioni che parlavano di rinvio al 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il decreto che introduce il riordino del settore giochi, per il comparto online.

Riordino del settore giochi: primo ok dal CdM

Palazzo Chigi

Primo sì per il riordino del settore giochi

La tempistica ha sorpreso un po’, perché ormai da più parti si vociferava di un rinvio ai primi mesi del 2024. Invece, nel Consiglio dei Ministri del 19 dicembre è comparso all’ordine del giorno anche il decreto legislativo che introduce il riordino del settore giochi. E il CdM lo ha approvato, seppure in esame preliminare, ovvero in attesa dei previsti pareri parlamentari.

I tempi non saranno dunque brevissimi da qui all’approvazione definitiva, ma quello di oggi è un passo avanti importantissimo, atteso da anni. Infatti, c’è evidente soddisfazione, sia nel Governo Meloni che nel MEF, che tramite il viceministro Maurizio Leo ha dichiarato che si è messo fine alla stagione delle proroghe, predisponendo una cornice generale per la definizione dell’intero sistema e per bandire le nuove gare sul gioco online.

Ma cosa stabilisce questo decreto? Innanzitutto, sancisce strade separate tra gioco a distanza e rete fisica, per la quale resta valida la disciplina vigente. Questo ha procurato diversi mal di pancia nel settore, in particolare nell’AGSI (Associazione Gestori Scommesse Italia) che avrebbe preferito il rinvio per trattare il riordino in maniera unitaria, tutelando così maggiormente il comparto fisico (centri scommesse, PVR e affini).

Riordino: le principali novità in arrivo

Al di là della separazione del gioco fisico da quello online che tanto ha fatto discutere, i contenuti del decreto approvato in prima istanza erano grosso modo già noti, o meglio largamente anticipati dai media, tra cui IlSole24 Ore. La misura anche economicamente più importante è l’ufficializzazione del bando di gara sull’online, con la conferma delle indiscrezioni sul prezzo di €7 milioni per singola concessione.

La durata massima della concessione è fissata in 9 anni, con esclusione del rinnovo. Ogni operatore dovrà rispettare un numero crescente di requisiti, dalla tracciabilità dei flussi finanziari connessi al gioco al pagamento del 3% sul margine netto a titolo di commissione annuale, oltre naturalmente all’implementazione di misure di contrasto al gioco patologico, e maggiori obblighi in materia patrimoniale e di antiriciclaggio.

Il DL sul riordino del settore giochi istituisce anche la Consulta permanente sui giochi pubblici ammessi in Italia, per una opportuna attività di monitoraggio. Vengono poi indicati i criteri per le maggiori tutele del giocatore e per rafforzare il contrasto al gioco illegale e a quello minorile. Infine, viene istituito un albo per censire e registrare i PVR operanti sul territorio.

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