Conto Riassuntivo del Tesoro: dai giochi 6,46 miliardi all’Erario
Come ogni anno, il Conto Riassuntivo del Tesoro pubblicato dal MEF scatta un’istantanea che permette di capire i contributi dei vari settori all’Erario. Per quanto riguarda l’industria del gioco pubblico, le cifre sono davvero notevoli.
Erario più ricco di 6,46 miliardi grazie al gioco

Dal gioco più di 500 milioni al mese per l’Erario
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, noto anche come MEF, ha pubblicato il Conto Riassuntivo del Tesoro. Si tratta di un documento che ogni anno effettua una sorta di radiografia contabile dello Stato, elencando nel dettaglio tutte le tipologie di riscossioni e pagamenti pervenuti all’Erario. Ad esempio, possiamo sapere per quanto l’industria del gioco pubblico ha contribuito alle casse dello Stato nel 2024.
La cifra globale è già decisamente considerevole, visto che il totale delle attività di gioco ha portato imposte per 6,46 miliardi di euro. Di questo denaro, 5,32 miliardi provengono dal Prelievo Erariale dovuto grazie alla legge n.269 del 2003. La seconda voce più importante è quella dei 563,1 milioni di euro, provenienti dall’imposta unica sui giochi di abilità e sui concorsi pronostici, quantificata nel 40%.
I proventi da attività di giuoco hanno contribuito per 390,5 milioni, mentre il Diritto fisso erariale sui concorsi pronostici ha portato 72,4 milioni. Ma il Conto Riassuntivo del Tesoro ci fornisce altri dettagli interessanti, come l’ammontare delle ritenute del 6% sulle vincite del gioco del lotto: ben 588,5 milioni di euro, cifra che tra l’altro dà la misura dell’importanza dell’imminente gara per dimensioni del business.
Altre curiosità dal Conto Riassuntivo del Tesoro
Il Conto Riassuntivo del Tesoro per il 2024, che potete sempre consultare integralmente presso il sito della Ragioneria Generale dello Stato, si arricchisce con altri dettagli che ci aiutano a capire l’importanza dei singoli segmenti e comparti, all’interno dell’industria del gioco pubblico legale. Si prendano ad esempio gli apparecchi da intrattenimento: i canoni di concessione della loro rete telematica hanno generato proventi per 466,8 milioni.
Parliamo di tutte le slot, VLT e AWP sparse sul territorio, che peraltro dovrebbero venire ridotte a un massimo di 200.000 nel prossimo riordino del gioco live in base agli accordi raggiunti tra Stato e Regioni. Sempre gli apparecchi da divertimento hanno portato altri 967.567€ all’Erario, sotto forma di versamento di somme da parte dei concessionari di gioco che li detengono, oltre a 33 milioni di imposta sugli intrattenimenti.
Infine, va fatta menzione della quota del 35% dovuta per l’imposta unica sui giuochi di abilità, che partecipa ai conti dello Stato per 511,4 milioni. Il bingo e il già menzionato lotto partecipano con proventi altissimi, a ricordarci l’importanza della futura gara del Lotto, che l’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) sta per allestire con base d’asta da un miliardo.