Cosa succede in Europa: alcune notizie dal mondo del betting
Le notizie più recenti relative alla regolamentazione del settore del gaming online in alcuni Paesi europei: i passaggi dei vari iter e le misure sul gioco responsabile in Inghilterra, Olanda e Norvegia. La nostra carrellata per rendersi conto, tramite aggiornamenti e informazioni, della situazione legislativa fuori dai confini italiani.
Inghilterra: da aprile le nuove linee guida sul gioco responsabile
Il problema del gioco responsabile e della prevenzione dei comportamenti compulsivi negli scommettittori è naturalmente di stringente attualità in tutti gli stati in cui il settore del gaming è regolamentato. Da questo punto di vista, l’Inghilterra, patria del betting, è ovviamente in prima fila anche nell’attenzione rivolta a questo argomento. È stato comunicato in tal senso dalla Gambling Commission britannica che entro il mese di aprile verranno rese note le nuove linee guida relative a questo importantissimo tema.
Tali nuove linee guida sono state redatte dopo aver lanciato una consultazione pubblica e aver assorbito i contributi di enti ed associazioni indipendenti, impegnate proprio nell’incentivare il gioco consapevole. Tra questi enti, uno dei più rilevanti contributi è stato quello del Responsible Gambling Strategy Board, organismo nato nel 2008 e che, per voce del suo presidente Sir Christopher Kelly, ha mostrato un cauto ottimismo sull’iniziativa: “C’è sicuramente margine per compiere progressi concreti, nei prossimi anni, a proposito dei danni legati al gioco d’azzardo. Occorrerà però un cambio netto nella mentalità, nelle collaborazioni e negli approcci alla prevenzione, all’implementazione e ai finanziamenti”.
Dopo tre anni il Senato olandese approva la legge sul gioco online
Spesso, e a ragione, ci si lamenta della lentezza degli iter legislativi nel nostro Paese, ma anche all’estero non è tutto rose e fiori. Il disegno di legge per la regolamentazione del gioco online in Olanda, per esempio, aveva ottenuto il via libera alla Camera nel 2016. Ci sono voluti ben tre anni, però, perché arrivasse anche l’approvazione del Senato. La legge presenta una rigida serie di articolazioni che prevedono una attenta e lunga fase di analisi per valutare l’impatto dei diversi giochi sui comportamenti a rischio, prima della loro autorizzazione.
Altri punti interessanti del provvedimento legislativo sono l’apertura del mercato agli operatori internazionali. Le aziende di provenienza esterna all’Unione Europea saranno però obbligate ad aprire una sede in Olanda. Anche gli operatori comunitari dovranno necessariamente aprire un ufficio di rappresentanza nel Paese. Inoltre, lo 0.25% dei ricavi di ogni bookmaker dovrà essere impiegato per il contrasto alle ludopatie. Verrà vietata qualsiasi pubblicità di allibratori online durante eventi sportivi trasmessi dalle 6 del mattino alle 7 di sera; è inoltre previsto il blocco dei pagamenti per i siti scommesse senza licenza.
Norvegia, pugno duro contro gli operatori non autorizzati
Un altro problema relativo al gioco online è quello del trattamento da riservare ai cosiddetti operatori non autorizzati, ovvero quei bookies che non dispongono della concessione statale per esercitare la loro attività in un determinato Paese. L’equivalente norvegese dell’Agenzia Dogane e Monopoli, la Lottstift, ha ottenuto che il governo della Norvegia adottasse la linea dura nei confronti degli operatori esteri non regolari. Il Parlamento ha stabilito che banche ed istituti finanziari di Oslo dovranno sospendere ogni attività di pagamento a favore di sette bookmaker online privi di concessione.
Un portavoce dell’autorità di controllo scandinava ha così commentato l’iniziativa governativa: “Non è permesso, in Norvegia, offrire gioco online senza licenza. Gli unici operatori autorizzati sono Norsk Tipping e Norsk Rikstoto, e la legge ha confermato in più occasioni come sia legittimo procedere al blocco dei pagamenti per gli irregolari”. Lottstift gode infatti del diritto di poter chiedere tale blocco secondo una norma di legge approvata nel 2018: attualmente sono circa 200 gli istituti di credito operanti in Norvegia che hanno sottoscritto l’iniziativa.