Decreto Dignità: LeoVegas recide i legami con LOGiCO
La decisione del Governo italiano di introdurre il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo nel Decreto Dignità è ancora una volta sotto i riflettori, grazie alla imprevista notizia secondo cui il sito di scommesse online LeoVegas ha annunciato di aver reciso tutti i legami con l’ente commerciale italiano di gioco online LOGiCO.
LeoVegas-LOGiCO: i motivi della separazione
Tra i motivi che avrebbero portato all’abbandono di LeoVegas, probabilmente, il più importante risiede nel fatto che l’operatore svedese possa aver ritenuto che LOGiCO non fosse abbastanza risoluto nell’opposizione al Decreto, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019 e che vieta tra l’altro tutte le forme di pubblicità, diretta e indiretta, sul gioco d’azzardo, ad eccezione della lotteria statale, e sulle scommesse sportive.
LeoVegas è uno degli oppositori più feroci al divieto sulla pubblicità in Italia. Nell’agosto di quest’anno il bookmaker scandinavo ha lanciato una campagna di sensibilizzazione contro il Decreto Dignità arrivando anche a pubblicare un annuncio di due pagine sul Corriere dello Sport. Sono invece ben due i reclami presentati alla Commissione Europea: si tratta di una battaglia in cui l’azienda svedese, entrata nel mercato italiano ad inizio 2017, si è schierata da subito in prima linea e che intende proseguire fino in fondo.
Secondo LeoVegas vietare la pubblicità avrà l’effetto indesiderato di aumentare il traffico verso i siti di scommesse senza licenza, aumentando così il rischio di frode e offrendo poca protezione e tutela ai giocatori italiani.
Divieto alla pubblicità del gioco d’azzardo: l’indagine dell’ISS
L’incidenza della pubblicità sui giocatori d’azzardo è stata uno dei parametri esaminati nel recente studio sul gioco problematico realizzato dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS), che ha interrogato su questo tema circa 12.000 soggetti adulti. Alla domanda se fossero stati ispirati a scommettere dopo aver visto un annuncio pubblicitario, solo il 19.3% di essi ha risposto affermativamente, mentre l’80.7% ha affermato che le pubblicità non hanno alcun effetto sulla loro volontà di piazzare una scommessa.
I dati emersi da tale ricerca sembrano quindi dare ragione a LeoVegas e a tutti quegli operatori del settore che da mesi si oppongono al Decreto, ma lo stop alle pubblicità per ora va avanti senza traccia di ripensamenti da parte dell’esecutivo formato da Lega e Movimento 5 Stelle.