Divieto di pubblicità al gioco: sentenza importante in Spagna
Di recente, la Corte Suprema della Spagna ha emesso una sentenza molto importante per il mercato settore del gaming. Viene infatti parzialmente annullato il divieto di pubblicità al gioco d’azzardo contenuto nel Decreto Reale 958/2020.
Spagna, pubblicità gioco: assist dalla Corte Suprema
La questione, in Spagna, tiene banco ormai da qualche anno. Già nell’estate 2022, la Corte Suprema iberica aveva sollevato dubbi di incostituzionalità sulle restrizioni alla pubblicità al gioco d’azzardo. Di recente, è arrivata una sentenza che avrà ricadute molto importanti per l’industria del gaming, non solo nazionale. Viene infatti parzialmente annullato, o quantomeno allentato, il divieto contenuto nel Decreto Reale 958/2020.La sentenza è conseguenza di un’iniziativa della Asociación Española de Juego Digital, che aveva presentato ricorso. La terza sezione del massimo tribunale iberico ha rigettato la richiesta di annullamento del citato Decreto Reale, ma ne ha poi esaminato e deciso sui singoli articoli. In primis l’articolo 13, relativo alla stessa attività promozionale, è stato annullato perché la pubblicità “rientra nella libertà d’impresa”.
Sono stati aboliti anche altri articoli, come il 15, che limitava fortemente l’uso di personaggi famosi all’interno delle pubblicità. Spariscono anche l’articolo 23, che poneva il divieto di comunicazioni commerciali nei canali di informazione, l’articolo 25.3, che impediva la pubblicità del gioco d’azzardo nelle piattaforme di condivisione video, e l’articolo 26 che riguardava la promozione sui social network.
Il confronto con l’Italia e il Decreto Dignità
In Italia questa vicenda richiama alla mente la situazione che il settore vive dal 2018, quando il Decreto Dignità proibì la pubblicità sul gioco. Oggi la situazione è molto diversa: il divieto viene già parzialmente aggirato, e il Governo Meloni sembra voler ulteriormente ridimensionare la norma al punto che già da tempo si parla di un possibile ritorno degli sponsor legati alle scommesse in Serie A.
Comunque vada a finire, c’è un punto che unisce le due situazioni: la tutela dei minori e dei soggetti più esposti. Nel riordino del gioco online, una delle direttive prioritarie da parte del Governo Meloni è stato l’irrigidimento di tali tutele e l’aumento delle risorse dedicate alla prevenzione di fenomeni di dipendenza da gioco d’azzardo patologico. Qualcosa di molto simile sta accadendo in Spagna.
Pur riaffermando il concetto fondamentale di libertà d’impresa, che alleggerisce nel principio i divieti precedenti, la Corte Suprema della Spagna non ha abolito tout court il decreto. La ragione, anche qui, è persino banale: la pubblicità in questo settore deve essere soggetta a limiti, perché attività regolata dallo Stato che deve proteggere interessi superiori come le tutele dei più deboli.