EGBA soddisfatta per l’aumento dei messaggi di gioco responsabile

I proclami e le intenzioni sono importanti, ma i dati lo sono sempre di più. Le cifre pubblicate dall’European Gaming and Betting Association (EGBA), dimostrano un sensibile cambiamento di direzione per l’industria europea del gioco.

EGBA: +20% per i messaggi di gioco responsabile

Uomo con uno smartphone in mano, logo EGBA

EGBA e gioco responsabile: è la direzione giusta

Verba volant, scripta manent, come dice il proverbio. L’industria europea del gioco d’azzardo mostra una bella capacità di mettersi in discussione e di adeguarsi ai tempi. L’EGBA – European Gaming and Betting Association, gruppo che riunisce i più importanti operatori nell’industria dell’intrattenimento per soldi veri del Vecchio Continente, ha reso pubblici dati interessanti riguardo alla sostenibilità dell’intero settore.

Si tratta dei dati relativi ai messaggi di gioco responsabile inviati ai singoli clienti. In totale, nel 2022 ne sono stati inviati 45,5 milioni, cifra che fa segnare un aumento del 20% su base annuale. La rivelazione è stata fatta nell’ambito del 3° rapporto annuale di sostenibilità, organizzato da EGBA. Un aumento sensibile di un dato che, con ogni probabilità, è destinato a crescere ancora.

Leggendo i numeri più in profondità, si scopre che quasi la metà di questi 45,5 milioni di messaggi (il 48%) è stata personalizzata, ovvero inviata ai clienti in risposta a un loro effettivo comportamento di gioco. Questa personalizzazione costituisce un aumento addirittura del 40% sull’anno precedente, ed è un segnale ancora più forte delle intenzioni, da parte degli operatori, di avere un settore sempre più sicuro.

L’Italia pioniera, ma con buon senso

Senza dubbio l’Italia ha giocato un ruolo importante, in questo cambiamento di sensibilità riguardo ai temi della tutela dei soggetti più fragili e vulnerabili. Pur se i dibattiti in materia andavano avanti da anni in diversi paesi come Inghilterra, Francia e Belgio, è stato da noi il primo provvedimento restrittivo per la pubblicità sul gioco. Da allora, tuttavia, qualcosa è cambiato.

La spinta dei due precedenti governi, con il M5S in sella, aveva un approccio troppo punitivo nei confronti del settore, approccio che il Governo Meloni ha sconfessato nelle intenzioni, ma non del tutto. L’annunciata riforma del settore giochi rappresenta una chiara volontà di mediare tra l’esigenza di maggiori tutele sociali da un lato, e la salvaguardia del settore dall’altro.

La parola d’ordine per l’industria del gioco pubblico, in Italia come in Europa, sembra ormai essere diventata la “sostenibilità”. Ne è peraltro convinto anche il Segretario Generale di EFBA, Maarten Haijer, che si è detto entusiasta per l’impegno di tutti gli operatori europei verso un approccio sostenibile al gioco. La direzione obbligata sembra pertanto quella di un’industria pienamente consapevole della propria responsabilità sociale.

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