Francia: stretta sugli sponsor sportivi di giochi e scommesse

L’Italia fa ancora una volta scuola, nelle attività di contrasto e prevenzione di gioco patologico e problematico. L’ANJ, l’autorità francese sui giochi, ha annunciato strette sul piano delle sponsorizzazioni sportive e della pubblicità sul gioco.

In Francia stretta su gioco e sponsorizzazioni sportive

Bandiera della Francia, palloni e monete d'oro

Gioco e pubblicità: arriva la stretta in Francia

Anche la Francia si appresta ad adeguarsi agli standard europei, in materia di controllo e regolamentazione delle sponsorizzazioni sportive da parte di aziende e operatori di gioco e scommesse. Un provvedimento era nell’aria, visto che le sponsorizzazioni sportive di aziende facenti parte del settore del gioco legale è aumentata, da €34 milioni del 2022 ai 40,7M previsti per il 2023.

Un aumento del 20% circa, a cui vanno anche aggiunti i circa 15 milioni di euro di partnership sportive con operatori autorizzati. Un po’ troppo per non far drizzare le antenne all’ANJ, acronimo di Autoritè Nationale des Jeux, che è più o meno l’equivalente di ciò che è da noi l’Agenzia Dogane e Monopoli. L’autorità ha notato questi aumenti, ma non solo.

Nel mirino ci sono i diversi atleti la cui immagine viene usata per promuovere il gioco, i molti messaggi commerciali privi dei messaggi di avvertimento, link diretti di affiliazione, la denominazione di impianti sportivi da parte di operatori di gioco, e ovviamente anche la presenza di operatori illegali. Per evitare una deriva verso il gioco patologico e minorile, ANJ ha annunciato una forte stretta.

Cosa cambierà e i limiti del precedente italiano

ANJ ha presentato delle nuove linee guida da seguire, in tema di sponsorizzazioni sportive da parte di aziende e operatori di gioco d’azzardo. Le direttive hanno come priorità la protezione dei minori, dunque esclusione dalla vendita ai minorenni di prodotti recanti marchi di gaming, divieti più espliciti per i minori, divieto di usare atleti e professionisti sportivi come testimonial per aziende di gioco e scommesse.

Sappiamo bene che tutto ciò è già accaduto in Italia, dove dal 2018 il Decreto Dignità ha vietato la pubblicità sul gioco sotto qualsiasi forma. Il Governo Meloni ha più volte ipotizzato di reintrodurre le sponsorizzazioni legate al gioco in Serie A, ma il M5S ha dichiarato opposizione durissima. Tuttavia, l’esperienza italiana insegna che i divieti assoluti comportano diversi problemi.

Anche i dati Eurispes più recenti parlano di una crescita del gioco illecito, che da 5 anni può godere del divieto di pubblicità applicato alle aziende legali. In Francia dovrebbero avere fatto tesoro di questa esperienza, visto che nelle linee guida il contrasto al gioco illegale trova spazio rilevante. Per il resto, lo stesso settore ha già dimostrato di essere capace di autoregolamentarsi.

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