GambleAware parla alle scommettitrici a rischio-gioco compulsivo

Il problema dei rischi legati al gioco compulsivo non è esclusivamente maschile, ma colpisce sempre di più anche le donne. Per questo, GambleAware ha lanciato nel Regno Unito una campagna di sensibilizzazione sul tema delle ludopatie indirizzata specificamente alle donne comprese tra i 18 e i 54 anni.

Un problema che non ha sesso

Il logo di GambleAware, la bandiera del Regno Unito e una ragazza con uno smartphone

GambleAware lancia una campagna per il rischio del gioco compulsivo tra le scommettitrici.

In maniera un po’ superficiale, siamo abituati a pensare al mondo degli appassionati di betting come a un universo esclusivamente al maschile. In realtà, non soltanto nelle posizioni chiave dei bookmaker online ci sono sempre più donne, ma lo stesso pubblico degli scommettitori non è più da anni ormai un monolite popolato solo da uomini.

Questo fatto si riverbera su tutte le tematiche legate al betting e al gioco online, non ultima, purtroppo, quella del rischio legato a fenomeni di gioco compulsivo e ludopatia. E purtroppo, gli studi dimostrano che la componente femminile è spesso quella più debole di fronte a fenomeni di questo tipo: una recente ricerca di YouGov ha evidenziato che, in Gran Bretagna, il 10% delle donne sperimenta diversi livelli di dipendenza dal gioco, e che le donne sono la componente più statisticamente soggetta a diventare “affected other”.

Con questa espressione, si indica un soggetto che sperimenta stati di sofferenza psichica o materiale a causa della dipendenza dal gioco del partner o di un membro della sua famiglia. Secondo lo studio, è proprio la componente femminile quella più soggetta a disagi di questo tipo.

L’iniziativa di GambleAware

Vista la situazione non proprio rassicurante, GambleAware, uno degli organismi internazionali più autorevoli e attivi nella prevenzione dei fenomeni di gioco patologico, ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione, chiamata “when you’re there, but not there”, indirizzata alle donne comprese tra i 18 e i 54 anni.

Scopo della campagna è quello di alzare i livelli di attenzione e supporto alle donne che sono a rischio o stanno già sperimentando situazioni di dipendenza da gioco patologico (direttamente o come “affected other”) mettendole in contatto con il National Gambling Treatment Service, l’ente nazionale deputato proprio al supporto alle ludopatie.

Si tratta della prima campagna di questo tipo indirizzata specificamente alle donne: verrà promulgata attraverso radio, magazine e media digitali fino alla fine del prossimo marzo. Il focus della campagna sarà mettere in guardia sulla natura pervasiva e logorante della dipendenza dal gioco. Chi ne soffre, infatti, si sente sconnesso dalla sua comunità familiare e di amici. Per questo, lo sforzo di GambleAware vuole promuovere il concetto che l’accesso alle cure e al supporto è di facile accesso.

Le parole della responsabile della campagna

In sede di presentazione di “when you’re there, but not there”, si è così espressa Zoë Osmond, responsabile del settore comunicazione e engagement di GambleAware.

Basandoci sul successo delle nostre precedenti campagne, vogliamo continuare il nostro approccio targettizzato ed essere sicuri che le donne non siano dimenticate, nella battaglia per il gioco responsabile. Le loro sofferenze sono in aumento e ci auguriamo che questa campagna le avvicini ai tanti strumenti di supporto disponibili.Zoë Osmond, responsabile comunicazione, GambleAware

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