Gara gioco online a rischio? Ricorso al Tar di 14 concessionari
Rischia di essere qualcosa in più di un contrattempo, il ricorso inoltrato presso il Tar del Lazio da 14 concessionari, che chiedono la sospensione della gara che assegnerà le nuove concessioni per il gioco online.
Gioco online: in 14 ricorrono al Tar contro il bando
Ci sono dei provvedimenti che sono come condannati a un iter complesso. Uno di questi è certamente il riordino del gioco online, a lungo rinviato da vari governi, infine approvato sotto l’esecutivo di Giorgia Meloni, e con un bando di gara per l’assegnazione delle nuove concessioni già fissato. Tutto, però, potrebbe venire vanificato, nel momento in cui il Tar del Lazio accogliesse il ricorso inoltrato da 14 concessionari.
I mal di pancia di una parte dei concessionari, sulle condizioni dettate dal Governo e definite dall’Agenzia Dogane e Monopoli, erano noti. Un innalzamento così brusco del costo di una singola concessione, passato da circa 250mila euro a 7 milioni di euro, era solo uno dei punti contestati fin dalle prime indiscrezioni sul decreto di riordino. Ora, 14 concessionari sono passati alle vie di fatto o, meglio, legali.
I ricorsi presentati sarebbero due, pur se analoghi nella sostanza. Uno di questi è stato inoltrato da Betpremium e alcuni operatori aderenti al Cigo (Concessionari Italiani Gioco Online), mentre un altro avrebbe tra i promotori il gruppo sloveno Hit Nova Gorica. Gli elementi contestati sono noti: requisiti e parametri ritenuti troppo onerosi e potenzialmente discriminatori per molti piccoli e medi operatori.
Ricorso gioco online: i possibili scenari
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, come da prassi chiamato in causa ormai in moltissime questioni di respiro nazionale per quella sorta di competenza allargata da “Super Tar”, dovrà dunque decidere sulla legittimità del bando di gara indetto nel decreto di riordino del gioco online. Sarà durante la seduta del 29 gennaio, che verranno discussi i ricorsi in questione.
Non è semplice cercare di capire cosa possa succedere nei due scenari possibili. O meglio, qualora il ricorso venisse rigettato, l’iter riprenderebbe senza più intoppi, arrivando alla scadenza del 31 maggio 2025 entro la quale tutte le offerte di partecipazione al bando dovranno essere già inviate. Da lì deriverà il quadro definitivo del nuovo mercato, che vedrà il numero di concessionari ridotti da quasi 90 a meno di 50.
Nel caso in cui, invece, il Tar dovesse accogliere anche parzialmente i ricorsi, alcuni granelli di sabbia finirebbero nell’ingranaggio della gara, con lo scontato risultato di allungare i tempi. L’esito pressoché certo sarebbe l’arrivo di una nuova proroga tecnica, che però rischierebbe di fare slittare ulteriormente l’incasso di circa 300 milioni di euro, che Governo e ADM avevano stimato per questa gara.