Gioco a soldi veri: Google sospende esperimenti su Play Store
In India, Messico e Brasile era iniziata la sperimentazione di Google riguardo ad app con gioco per soldi veri sui rispettivi Play Store. Da poco è arrivata la marcia indietro del colosso di Mountain View.
Google fa marcia indietro sulle app di gambling
L’ambizioso programma di Google, sull’inserimento di app che propongono gioco per soldi veri nel suo Play Store relativi a tre mercati sperimentali, ha subito una battuta d’arresto. Uno stop che sorprende fino a un certo punto, perché in genere aziende come il colosso con sede in Mountain View non fanno “inversioni a U”. In effetti questo non sembra uno stop definitivo, quanto una sorta di pausa di riflessione.Google ha diffuso una nota in cui dichiara che la decisione è stata presa per evitare guai o complicazioni derivanti dal supportare le app con gioco per soldi veri in mercati nei quali manca un quadro normativo in materia. Il tono della nota diffusa dal colosso californiano non è dunque quello di una resa, ma più quello di un’attesa tattica.
Infatti permane, e viene anche sottolineato nello “statement” sulla questione, l’impegno di Google Play nell’affiancare tutti i vari sviluppatori nella costruzione di nuovi business che raggiungano porzioni di pubblico sempre più ampie grazie a tipi di contenuti non trattati finora, come appunto quelli relativi al mercato del gioco d’azzardo o comunque del gioco con denaro vero. Ad ogni modo, in India il progetto prosegue con le app esistenti.
Le big company e la ricerca di nuovi mercati
Per definizione, le big company sono interessate a cercare business sempre nuovi. Ad esempio, le aziende note con l’acronimo GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft), si sono tuffate da tempo sui mercati dell’intrattenimento musicale o multimediale, con piattaforme di streaming e affini. Un altro dei mercati da tempo messi nel mirino da questi colossi è proprio un altro intrattenimento: quello del gioco a soldi.
La delicatezza della questione è testimoniata, tra le altre cose, dalle diverse multe e maxi-multe comminate dalle autorità, come quella ricevuta da Agcom nel dicembre scorso, che ha colpito sia Google che Twitch. In quel caso si trattava di violazione del Decreto Dignità, per video che pubblicizzavano slot online e altri tipi di promozione vietata, mentre il tema di questo progetto è diverso.
Bene fa dunque Google a procedere con cautela, seppure la stessa azienda fondata da Larry Page non nasconda di continuare a supportare gli sviluppatori in questa direzione. Una direzione che, tuttavia, la stessa Google annuncia come improntata a un doveroso senso di responsabilità. D’altra parte, parliamo di colossi i cui database possono raggiungere centinaia di milioni di persone.