Il Brasile dà l’ok alla legge che regolamenta il gioco nel paese
Luglio 2023 è un mese da ricordare per l’industria del gioco, non solo brasiliana ma mondiale. Il paese sudamericano ha infatti varato una legge che, finalmente, regolamenta il mercato del gioco, aprendo agli operatori esteri.
Lula fa la storia: ok a legge sul gioco in Brasile
Ci sono voluti diversi anni e il ritorno al potere del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, ma alla fine il Brasile ce l’ha fatta: la regolamentazione delle scommesse e del gioco è realtà. In realtà una legge esisteva già dal 2018, ovvero la numero 13756, ma era ferma in attesa di un regolamento. Lula ha firmato la misura provvisoria che dà attuazione alla suddetta legge.
Per effetto di ciò, viene creata una authority ad hoc che avrà le funzioni di ente regolatore. Si chiamerà Secretaría Nacional de Juegos y Apuestas, abbreviato in SNJA, e si occuperà di tutte le questioni che riguardano le licenze, i requisiti e le procedure di assegnazione. Decisa anche la tassa sui profitti, fissata al 18% contro una previsione iniziale del 16.
Quest’ultimo aumento, deciso per adeguarsi al contributo destinato al Ministero dello Sport (passato dall’1 al 3%), non è certo l’unico. Infatti, è cresciuto, rispetto alle previsioni, anche il costo delle singole licenze, fissato in 30 milioni di Reali, corrispondenti a circa 6 milioni di dollari. La legge, poi, ispirata al modello anglosassone, prevede una sorta di autoregolamentazione da parte degli operatori sul gioco responsabile.
La possibile ricaduta sul mercato globale
Questa legge storica per il Brasile ha seguito tempistiche abbastanza simili a quanto abbiamo visto in Italia per il riordino del settore giochi. Così come il Governo Meloni ha inserito tale riforma all’interno della Legge Delega Fiscale, anche Lula ha fatto approvare la legge sul gioco a margine della grande riforma del fisco che il suo esecutivo ha preparato.
Sono dinamiche abbastanza consuete, anche perché l’industria del gioco porta gettito in quantità a cui praticamente nessun paese può o vuole permettersi di rinunciare. A tal proposito, oltre al prezzo delle licenze e alle tasse sul profitto, sono state decise anche le tasse sulle vincite. Queste colpiranno per il 30% della cifra da incassare dalle scommesse vincenti.
Ricordiamo poi che è stato al momento regolamentato solo il mercato delle scommesse online, con una possibile apertura nei confronti del poker online ma una porta nettamente chiusa nei confronti di giochi da casinò, slot, roulette, blackjack eccetera. Ciononostante, gli operatori esteri guardano con grande interesse al mercato brasiliano, che rimane potenzialmente tra i più grandi, visto il perdurare dell’embargo internazionale nei confronti della Russia.