Il Governo Meloni alla prova della riforma nel settore giochi

Superata la soglia dei primi 100 giorni di governo, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si trova sul tavolo molte sfide impegnative. Tra queste c’è senz’altro il settore giochi, che da anni necessiterebbe di una riforma.

Governo Meloni, quando la riforma settore giochi?

Palazzo Chigi, bandiera italiana

Il Governo Meloni e la riforma del settore giochi

Nel grande gioco della politica, un’abitudine tutta italiana è quella del rimandare “ad infinitum”. Che sia la legge elettorale, il testamento biologico o qualche altro tema delicato o divisivo, traccheggiare è la via più battuta dai politici nostrani. E sicuramente l’argomento del gioco divisivo lo è, ma è un dato di fatto che il settore necessiti di una riforma ormai da diversi anni.

Superata la soglia, più che altro simbolica, dei primi 100 giorni di governo, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si trova adesso a dovere affrontare diverse sfide, tra cui non può essere ignorata quella rappresentata dal settore giochi. L’argomento è già stato affrontato in via preliminare e Giorgia Meloni ha promesso non soluzioni spot ma risposte strutturali, che richiedono tempo e lavoro.

Sarà soprattutto un lavoro extra per Sandra Savino che, tra i viceministri dell’Economia, sarà la delegata ai rapporti con l’Agenzia Dogane e Monopoli. Savino dovrà essere portavoce di una linea di discontinuità, perlomeno con quanto visto soprattutto nei tre governi precedenti, tutti con il Movimento 5 Stelle in maggioranza e con diversi elementi pentastellati in ruoli chiave dell’esecutivo.

Politica e giochi: cosa cambia da Draghi a Meloni

La prima “prova del nove” la vedremo probabilmente nella prima metà di marzo quando, come promesso dal viceministro del MEF Maurizio Leo, dovrebbe vedere la luce la Riforma fiscale. Al suo interno, si dovrebbe parlare anche di gioco e dell’aspetto fiscale, uno di quelli che necessitano maggiormente di cambiamento, nella direzione della semplificazione e dell’armonizzazione con alcune normative comunitarie.

Secondo molti osservatori potrebbe essere la volta buona, anche perché il Governo Meloni pare avere un orientamento più aperto nei confronti del settore, rispetto a quanto visto in precedenza. Lo conferma una figura come quella di Giancarlo Giorgetti, uno che il settore dei giochi lo conosce molto bene e che adesso è stato chiamato al difficile ruolo di Ministro dell’Economia.

Mario Draghi aveva messo in calendario una legge-delega sui giochi, ma il suo esecutivo aveva equilibri troppo delicati. Meloni invece ha i numeri, e già la proroga alle concessioni fino al 2024 ha svelato l’intenzione di mettere mano al settore. Entro 2 anni dovrebbe vedere la luce il testo unico sui giochi, o magari quel Codice dei giochi di cui da anni si parla.

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