Irlanda: proposta di legge contro le pubblicità dei bookie

Il Decreto Dignità fa scuola in tutta Europa: dopo la Spagna, anche l’Irlanda sembra intenzionata a promulgare una legge che vieti qualsiasi forma di pubblicità diretta o indiretta ai bookmaker online e ai casinò. La proposta arriva dal Partito Laburista Irlandese, su sollecitazione di diverse associazioni sportive.

Il contenuto della nuova legge sul gioco

Un ragazzo con un tablet e la bandiera dell'Irlanda

In Irlanda si va verso il bando totale delle pubblicità per bookmaker e casinò online.

Si preannunciano tempi duri, per i siti scommesse e i casinò online, in Irlanda: se dovesse essere approvato il Gambling (Prohibition of Advertising) Bill 2021, una proposta di legge presentata dal Partito Laburista Irlandese, gli operatori non avrebbero più la possibilità di farsi pubblicità, diretta o indiretta, soprattutto in associazione a eventi o protagonisti sportivi.

Una scelta sulla falsariga di quanto sta avvenendo in Spagna e di quanto stabilito prima ancora (nel 2018) in Italia con la promulgazione del controverso Decreto Dignità, e che separerebbe con un muro invalicabile l’industria del gaming online dallo sport e dall’intrattenimento.

La proposta vede tra i suoi principali promotori il senatore Mark Wall, portavoce per lo sport del Partito Laburista Irlandese, secondo il quale la piaga della dipendenza dal gioco è un problema che la sua parte politica non può più decidere di ignorare.

I numeri del gioco in Irlanda

Il senatore Wall ha presentato la proposta di legge spiegandone la ragion d’essere in una serie di dati resi noti a parlamento e stampa, secondo i quali nel 2019 l’Irlanda ha fatto registrare la settima spesa più alta al mondo nel settore del gambling, pari a 9.8 miliardi di euro, ovvero 379.51€ pro capite.

La legge del Partito Laburista, accompagnata sui social dalla campagna #BeatTheAds, vuole prevenire un incoraggiamento al gioco definito “non necessario” tramite il bando di ogni forma di pubblicità sui media, sui trasporti pubblici, sulla cartellonistica stradale e naturalmente in Rete.

Secondo Mark Wall e la forza politica irlandese, l’azione dell’industria delle scommesse è stata particolarmente efficace nel “creare un forte legame subliminale nelle nostre menti tra i più importanti eventi sportivi e il betting”. Quando guardiamo una partita di calcio, dice Wall, siamo “bombardati da inviti a scaricare app scommesse o a fare una puntatina”.

Nei soli media tradizionali, il 75.4% degli eventi sportivi presenta almeno una pubblicità di un sito scommesse. Gli spot dei bookmaker sono i più diffusi durante gli eventi sportivi trasmessi in TV in Irlanda, e i settimi a livello assoluto.Mark Wall, senatore, Partito Laburista Irlandese

Il supporto di GPA e GAA

La proposta di legge del Partito Laburista Irlandese trova il supporto (e si muove dopo le loro sollecitazioni) di due importanti associazioni sportive dell’isola verde, la GPA (Gaelic Players’ Association) e la GAA (Gaelic Athletic Association). Entrambe hanno già in maniera autonoma deciso per il bando delle sponsorizzazioni dei bookmaker online all’interno di eventi di football gaelico e hurling. La portavoce della GPA, Jennifer Rogers, è da tempo attiva nella richiesta di una legislazione più severa a livello nazionale.

Anche Colin Regan, Community and Health Manager per la GAA, si è espresso invocando un’alleanza tra le associazioni sportive irlandesi e il governo, per interrompere la presenza della pubblicità di siti scommesse online nei vari eventi sportivi.

Mark Wall e il suo partito si sono dichiarati felici del supporto di GAA e GPA, spiegando che una nuova legge è quanto mai neessaria, vista la facilità con cui il pubblico può accedere alle scommesse tramite smartphone e il conseguente rischio di spendere in pochi istanti ingenti quantità di denaro, senza sottovalutare gli effetti collaterali del covid-19.

La pandemia ha messo a dura prova tutti noi, e in misura maggiore le capacità di resistenza dei soggetti più esposti alle dipendenze, tra cui quella del gioco: intervenire è necessario.Mark Wall, senatore, Partito Laburista Irlandese

Anche un’altra parlamentare labour, Aodhán Ó Ríordáin, si è espressa sul tema:

Il gioco è una dipendenza, e come tale deve essere trattato. La nostra legge vuole contrastare la manipolazione operata sul pubblico da parte dell’industria del settore. Si tratta di un problema di salute pubblica e dobbiamo assicurare tutto il nostro sforzo e supporto per aiutare i soggetti a rischio.Aodhán Ó Ríordáin, deputato, Partito Laburista Irlandese

Supporto all’iniziativa del governo è stato garantito anche dal collegio degli psichiatri irlandesi, spaventato dall’incremento dei soggetti inclini al gioco patologico dopo le restrizioni causate dall’epidemia di coronavirus: l’isolamento ha facilitato la possibilità di scommettere online, anche durante il lavoro da casa e grazie ai più alti livelli di pubblicità, soprattutto online.

La proposta di legge vuole proprio intervenire sul bombardamento mediatico da parte dei bookie. Le forze politiche chiederanno il parere dei cittadini, ascoltando le loro esperienze legate alle scommesse e alla ricezione della pubblicità. Lo scopo, ribadiscono dal Labour Party, è spezzare il legame tra divertimento sportivo e betting. Guerra aperta, insomma.

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