La UEFA cambia il calcio europeo con il Fair Play Finanziario 2.0
Solvibilità, stabilità e controllo dei costi. Sono questi i tre principi cardine su cui poggerà il nuovo regolamento che i club dovranno seguire per ottenere le licenze UEFA, fondamentali per prendere parte alle coppe europee più ricche e prestigiose.
La UEFA presenta il nuovo regolamento finanziario
Qualcuno ha già ribattezzato il nuovo regolamento, che punta a un calcio ad alto livello sempre più sostenibile dal punto di vista economico, una sorta di Fair Play Finanziario 2.0. E in effetti andrà a sostituire, a partire da giugno 2022, proprio il vecchio regolamento introdotto nel 2010 e che tanto ha fatto discutere in questi anni. Centrando però gli obiettivi preposti, almeno secondo Aleksander Ceferin.
Annunciando le nuove regole lo scorso giovedì 7 aprile, infatti, l’attuale presidente UEFA – in carica dal 2016 – ha sottolineato che il cosiddetto Fair Play Finanziario ha raggiunto il proprio scopo, risollevando il calcio europeo dal punto di vista economico e trasformando i principi stessi con cui i club vengono gestiti. Evoluzione e pandemia, però, hanno reso necessaria una nuova riforma.
Per quanto riguarda la solvibilità, con il nuovo sistema avremo controlli più frequenti (trimestrali) sui debiti dei club nei confronti di terze parti e misure più severe in caso di insolvenza. La stabilità sarà invece garantita da un’aumentata capacità finanziaria dei club, con calcolo dei guadagni simile a quello del pareggio in bilancio e uno scarto accettabile che passerà da 30 a 60 milioni.
Da giugno arriva una sorta di Salary Cap
Il controllo dei costi, infine, è l’aspetto del nuovo regolamento che ha fatto parlare e discutere di più: un club non potrà spendere in stipendi, trasferimenti (costo dei cartellini) e commissioni agli agenti del calciatori più del 70% delle entrate, pena sanzioni finanziarie e sportive che saranno comminate dalla UEFA in modo tempestivo così come tempestivamente saranno avviati i controlli.
Molti esperti e addetti ai lavori hanno indicato proprio in questa regola una sorta di abbozzo di Salary Cap, che molti da tempo invocavano per rendere il prodotto calcio più sostenibile, anche se non necessariamente più equo vista la disparità delle varie forze economiche in campo e l’impossibilità di costruire un modello “virtuoso” chiuso come NBA e NFL.
Il calcio non potrà mai essere per sua stessa natura un “sistema chiuso”, ma deve comunque adattarsi ai tempi ed evitare la situazione debitoria a cui era esposto in passato. Da qui il nuovo regolamento finanziario voluto dalla UEFA, a cui tutti i club dovranno cominciare ad adeguarsi da subito. Sta per iniziare una nuova era per lo sport più popolare e discusso al mondo?