La UKGC: i big della Premier rescindano il contratto con 1XBET
La Gambling Commission ha chiesto a Tottenham, Liverpool e Chelsea di rescindere il contratto di betting partnership con il controverso bookie russo 1XBET, dopo che a quest’ultimo è stata revocata la licenza per irregolarità.
1XBET e la Premier League: i dettagli della vicenda
Tira una bruttissima aria per il bookmaker 1XBET in Inghilterra, finito ormai da un po’ di tempo al centro delle polemiche. Secondo il Sunday Times, infatti, la UK Gambling Commission avrebbe intimato a tre importanti club di Premier League quali Tottenham, Liverpool e Chelsea di interrompere subito il contratto di partnership che li lega al controverso allibratore russo. Se non dovessero seguire il consiglio dell’ente regolatore britannico, già consegnato per iscritto, queste tre società andrebbero incontro a pesantissime sanzioni.
1XBET ha perso la licenza del Regno Unito ormai un anno fa, dopo aver ripetutamente violato le leggi locali che regolano la pubblicità del settore scommesse. Questo operatore è peraltro finito nelle blacklist dei siti di scommesse di diversi organismi di vigilanza nel mondo, non ultima quella di ADM in Italia, per alcuni comportamenti decisamente discutibili, che vanno dalle quotazioni di eventi minorili, ai combattimenti di galli e alle croupier in topless nei propri casinò live. Non avendo licenza italiana, 1XBET ha dovuto rescindere il contratto con l’estero con la nostra Lega calcio un anno e mezzo fa.
Le reazioni dei club coinvolti
Di diverso tenore sono state le reazioni dei tre club coinvolti nella vicenda. Secondo il tabloid The Sun, il Tottenham avrebbe riferito di aver già provveduto alla rescissione del contratto in essere con 1XBET. Il Liverpool invece ha preferito non commentare la vicenda, attendendo ulteriori sviluppi. Intermedia invece la posizione del Chelsea, che ha avviato un’indagine per venire a capo della situazione.
Da parte sua, anche 1XBET, tramite il suo portavoce per il Regno Unito, ha espresso rammarico per la vicenda, ammettendo di aver preso in seria considerazione le accuse di violazione delle leggi sulla pubblicità e di aver sospeso le attività promozionali in Inghilterra, in attesa che un’indagine interna possa portare luce su eventuali violazioni.