LAN Gate e ADM, per UE “ogni Paese si regola in modo autonomo”

Torna d’attualità il famoso caso denominato “LAN Gate”, che a maggio scorso aveva visto il sequestro operativo di alcune sale LAN da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) dopo la denuncia presentata dall’imprenditore Sergio Milesi.

LAN Gate, la risposta della commissione UE

Due ragazzi in una sala esports, logo UE

Per la UE decide l’Italia nel caso LAN Gate/ADM.

Secondo iL CEO e fondatore della LED srl, le sale non rispettavano le normative proprie del settore intrattenimento: apparecchi non a norma, licenze specifiche assenti, mancato controllo sulla possibilità che PC e console messi a disposizione degli utenti venissero utilizzati per praticare – in modo illegale – gioco d’azzardo online. Una questione che ha fatto molto discutere e ha portato a una serie di interrogazioni parlamentari.

Una di queste, presentata dall’eurodeputato della Lega Marco Zanni, presidente del gruppo “Identità e Democrazia” del Parlamento Europeo, è arrivata fino ai vertici UE. La richiesta di intervenire sui sequestri delle sale LAN da parte dell’ADM, perlomeno esprimendosi sulla questione, è stata però respinta dalla commissione UE per il mercato interno e i servizi. È stato ribadito un concetto chiaro: ogni Paese è libero di adottare le regole che ritiene migliori.

Non esiste, infatti, una normativa europea specifica per regolamentare a livello continentale il gioco d’azzardo o per affrontare e prevenire ludopatia e azzardopatia. I Paesi membri UE possono regolamentare il settore come meglio credono, a patto di rispettare le regole del mercato interno stabilite a suo tempo dai trattati UE. Questo il presupposto alla risposta da parte della commissione guidata dal francese Thierry Breton.

Necessarie regole più chiare per il futuro

Partendo da questo presupposto, dunque, e cioè dall’assenza di una regola specifica che possa far luce sulla questione, scontata la risposta all’interrogazione sollevata da Zanni: la commissione non ha conoscenza specifica della questione LAN Gate, né dispone degli strumenti necessari per stabilire se i sequestri operati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli abbiano o meno violato il mercato interno italiano.

A distanza di due mesi dall’operazione, erano arrivate multe molto salate al gestore dell’Esport Palace di Bergamo Alessio Cicolari: ben 46.000€ per alcune postazioni gioco ritenute irregolari. E precedentemente il caso era arrivato anche in Parlamento, con la Senatrice Simona Pergreffi (Lega) che aveva contestato il parallelo a suo dire errato tra sale LAN e sale da gioco che aveva portato ai sequestri.

La questione LAN Gate e la recente risposta della commissione UE ha portato nuovamente d’attualità una situazione scomoda e spiacevole, che colpisce un settore in forte espansione a causa di un vuoto normativo che dovrà essere risolto. La speranza è che le parti in causa trovino un punto d’incontro e riescano a dialogare in modo efficace e costruttivo nel prossimo futuro.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi amici!
Articoli correlati
Articoli più letti
Back to Top