Legalizzazione scommesse sportive a New York: una delusione?

La regolamentazione dello sport betting negli Stati Uniti è abbastanza frammentata. Nello Stato di New York, le scommesse sportive sono diventate legali da poco ma c’è aria di delusione tra gli addetti ai lavori.

Lo Stato di New York apre alle scommesse sportive

Statua della Libertà, skyline di New York e mano che regge uno smartphone per scommettere online.

La tanto attesa legalizzazione delle scommesse sportive a New York potrebbe rivelarsi più deludente del previsto.

Quando pensiamo agli Stati Uniti, una delle prime immagini che ci vengono in mente è quella dei grandi e sontuosi casinò di Las Vegas. Questa rappresentazione può essere in parte fuorviante: il Paese che ospita alcune delle più grandi case da gioco del mondo è in realtà abbastanza restrittivo nella sua legislazione, quando si tratta di scommesse sportive e casinò online.

Oltre a una marcata severità nel consentire il gioco online, negli USA vige anche una certa diversità di normativa tra i vari Stati, grazie alla struttura federale del Paese, che lascia un ampio margine di autonomia. A New York, da qualche settimana, è arrivata una ventata di novità dal momento che è stato legalizzato il mondo dello sport betting.

La radio e Internet sono stati letteralmente invasi dalla pubblicità di nuovi operatori online che offrono scommesse su ogni tipo di sport. Ma non è tutto oro quello che brilla. Ad oscurare l’entusiasmo degli operatori ci sarebbe l’ombra della tassazione, che pesa come un macigno sui guadagni delle società di betting.

Tassazione e guadagni: un equilibrio difficile

Tra i vari esperti che hanno voluto fare una prima valutazione, c’è Regulus Partner, società di consulenza specializzata nel betting e nel gioco online, che frena l’entusiasmo degli operatori, puntando l’attenzione sull’elevata tassazione imposta. Se prendiamo come riferimento la tassazione in Italia o in Europa, le aliquote prescritte dal governo di New York risultano molto elevate: ben il 51%, una percentuale in grado di ridurre di molto i profitti.

Ecco perché si rimane abbastanza scettici per l’avvenire, sia in relazione alle strategie pensate dagli operatori, sia per un’eventuale riduzione della tassazione. Secondo quanto riportato da alcune delle società di gambling più note, il loro financial plan metterebbe in conto un’iniziale perdita finanziaria dovuta alle elevate imposte e ai tempi di entrata e di rodaggio nel mercato.

Dal momento che però New York rappresenterebbe una quota importante del settore delle scommesse sportive, valutata addirittura 1 miliardo di dollari, l’iniziale perdita sarebbe poi ampliamente recuperata una volta avviato il settore. Prevedere il futuro è sempre difficile ma, ad oggi, la Grande Mela si trova a competere con una tassazione del solo 8% in New Jersey e del 36% Pennsylvania.

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