Lo Stato ha incassato 6,8 miliardi in tasse dal gioco nel 2023

Quella del gioco pubblico è una risorsa sempre più importante per lo Stato. Lo conferma il Conto Riassuntivo del Tesoro, pubblicato dal MEF. Nel 2023, il settore ha contribuito per 6,8 miliardi di euro all’Erario.

Il MEF annuncia il contributo del gioco all’Erario

Palazzo e logo del MEF

MEF: nel 2023 6,8 miliardi in tasse dal gioco

Il contributo dell’industria del gioco pubblico legale alle casse dello stato cresce in dimensioni e importanza, anno dopo anno. Secondo quanto si legge nel Conto Riassuntivo del Tesoro, reso noto dal Ministero per l’Economia e Finanze (MEF), ammonta a 6,79 miliardi di euro il totale delle entrate provenienti dal settore e finite nel bilancio dello Stato, relativamente all’anno solare 2023.

Una larga parte di questo denaro, corrispondente a più di 5,61 miliardi di euro, si deve al Prelievo erariale sugli apparecchi e congegni di gioco, secondo quanto prevede la legge 269 del settembre 2003. Quasi 500 milioni (496,5) sono invece proventi da “attività di giuoco”, mentre 477,9 milioni arrivano dall’imposta unica (40%) su giuochi di abilità e concorsi pronostici.

Alle voci che avete letto si aggiungono 79,6 milioni a titolo di diritto fisso erariale sui concorsi pronostici, ma anche entrate extra-tributarie come la ritenuta sulle vincite del gioco del lotto, quantificata nel 6% e che pesa per 572,7 milioni, ma anche i canoni di concessione per la gestione della rete telematica, che nel 2023 hanno portato altre entrate per 441,9 milioni di euro.

Cosa cambierà con il riordino dell’online

Dopo che il 2023 si era concluso con l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del riordino del gioco online, atteso per circa due lustri, il 2024 si presenta come un anno-chiave per il settore. Il nuovo assetto, con un minor numero di operatori a causa dell’aumento del costo per le concessioni, dovrebbe nelle previsioni almeno mantenere i livelli di gettito precedenti.

Alcuni equilibri sono ancora da scrivere, perché da un lato è possibile che il Governo tolga il divieto totale di pubblicità sul gioco, dall’altro ci sono le regioni che battono cassa chiedendo una partecipazione alle tasse sugli apparecchi. Qui si giocherà una partita importante, non tanto per la quantificazione del contributo destinato allo Stato, ma per la loro distribuzione.

L’importanza del gioco come contributo all’Erario sarà sempre molto alta. Ad esempio, si consideri che nei 6,8 miliardi di cui si parla nell’argomento principale di questo articolo non rientrano altre voci molto importanti, considerate come “altre entrate extra-tributarie”. Parliamo dei 7 miliardi a titolo di proventi del lotto, ma anche dei 12,3 miliardi derivanti dalle lotterie nazionali ad estrazione istantanea.

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