Match-fixing: a Losanna il workshop di GLMS contro le combine

La lotta alla piaga del match-fixing impegna federazioni sportive, operatori del settore scommesse e giochi d’azzardo e naturalmente team e giocatori dei più vari sport. Il prossimo 29 gennaio GLMS, una delle associazioni più attive nel combattere il fenomeno, organizza un workshop a Losanna sul tema dell’informazione e della prevenzione, oltre che finalizzato alla formazione sul monitoraggio di queste pratiche illecite.

Un workshop per combattere il match-fixing

Due donne e tre uomini riuniti attorno a un tavolo durante un meeting e il logo di GLMS

In programma a Losanna il prossimo 29 gennaio un workshop sul tema del match-fixing organizzato da GLMS.

Nonostante il sempre maggiore monitoraggio messo in atto da organi di controllo, associazioni ed operatori del settore, la piaga del match-fixing, le combine volte a premiare giri di scommesse clandestine, non accenna purtroppo a diminuire.

Una delle associazioni più impegnate nella lotta a questo problema è Global Lottery Monitoring System (GLMS), un organismo creato dalla World Lottery Association (WLS) allo scopo di monitorare le pratiche illecite in tutte le discipline sportive. Di GLMS fanno parte istituzioni e addetti ai lavori (per l’Italia i bookmaker Sisal e Better Lottomatica), che periodicamente presentano i risultati delle loro ricerche.

Il prossimo 29 gennaio, GLMS ha organizzato una giornata di workshop che si terrà al Museo Olimpico di Losanna, in Svizzera. Strutturato in due parti, il workshop verterà, dapprima, in una fase di training in cui verrà fornita una spiegazione sul funzionamento della piattaforma di monitoraggio dei fenomeni sportivi sospetti. Saranno illustrati anche alcuni strumenti utilizzati sul campo da parte di GLMS per l’attività di prevenzione.

La seconda parte sarà focalizzata sulle fasi di formazione e prevenzione del match-fixing. Alla presenza di membri del Comitato Olimpico Internazionale e di esponenti di federazioni sportive internazionali, saranno fornite le linee guida per atleti, arbitri e operatori del settore, volte alla conoscenza delle “buone pratiche” per prevenire e individuare la presenza di fenomeni illeciti nelle competizioni sportive.

Il tennis, uno dei bersagli preferiti dai malviventi

Probabilmente a causa di una maggiore facilità “logistica” (è più facile corrompere un singolo atleta che una squadra di 11 calciatori), è il tennis la disciplina che purtroppo fa più parlare di sé in negativo quanto a fenomeni di combine e match-fixing. Un problema diffuso a tutti i livelli, visto quanto fece scalpore, qualche tempo fa, una dichiarazione di Nole Đoković, che rivelò di essere stato contattato da personaggi che volevano convincerlo a vendere match di importanti tornei internazionali.

Proprio dallo sport con racchetta e palline gialle arrivano le ultime due notizie relative a questa tematica: è di pochi giorni fa la confessione del tennista francese Mick Lescure, numero 487 del ranking mondiale, che ha rivelato di aver venduto oltre trenta partite per un giro di scommesse clandestine, con un tornaconto personale superiore ai 30.000€.

Lo scorso novembre, invece, era arrivata la notizia della sentenza definitiva della Tennis Integrity Unit relativa alle scommesse clandestine sul Torneo di Barcellona del 2011, che vedeva protagonisti i nostri Daniele Bracciali e Potito Starace. Assolti sia in sede di giustizia sportiva che in sede di giustizia penale dall’accusa di match-fixing, i due sono stati invece rispettivamente radiati a vita e squalificati per 10 anni dal “tribunale” che vigila sulla regolarità del tennis, che ha di fatto sancito la fine della loro carriera.

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