MEF: dai giochi entrate per €3,5 miliardi nel 1° semestre 2023

Il MEF – Ministero Economia e Finanze – ha reso note le entrate tributarie e contributive relative al primo semestre dell’anno in corso. Molte le voci in calo, ma non dal settore dei giochi, in crescita dell’8,7%.

MEF: crescono dell’8,7% le entrate dai giochi

Entrate tributarie MEF

MEF: +8,7% entrate da giochi nel 1° semestre 2023

Giancarlo Giorgetti, capo del Ministero Economia e Finanze (MEF), ha presentato il resoconto delle entrate tributarie e contributive relative al primo semestre del 2023. Il gettito complessivo mostra una crescita di 13,48 miliardi di euro, per un complessivo +3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le entrate tributarie fanno registrare una crescita del 3,2%, quelle contributive vanno ancora meglio con un +4,5%.

Crescono anche le entrate IVA (+3%), anche se si registra una flessione importante (-11%) nel prelievo sulle importazioni. Cala anche il gettito dell’imposta di bollo, ma c’è una voce che è in costante crescita ed è proprio il settore dei giochi. Le entrate di lotterie e altre attività di gioco ammontano, nel periodo da gennaio a giugno 2023, a 3,57 miliardi di euro.

Si tratta di un dato corposo e importante, che fa segnare un aumento dell’8,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente. In cifre, l’aumento registrato di entrate – fra tributarie e contributive – del settore giochi ammonta a ben 286 milioni di euro. Nel primo quadrimestre dell’anno, il gettito calcolato sull’industria del gioco era stato invece di circa 2,74 miliardi di euro.

Riordino del settore giochi, una priorità

L’intento era stato dichiarato fin dalla campagna elettorale, e nel luglio scorso ha iniziato a concretizzarsi. Si sapeva che il Governo Meloni avesse intenzione di mettere mano all’atteso riordino del settore giochi, e il primo passo in tal senso è stato l’approvazione della Legge Delega sulla Riforma Fiscale, avvenuto ai primi di agosto e uscito in Gazzetta Ufficiale a metà mese.

Il Governo Meloni ora ha 24 mesi di tempo per convertire i principi guida della Riforma Fiscale in decreti attuativi. Tra questi ci saranno provvedimenti importanti attesi dall’industria del gioco, dall’ armonizzazione fiscale alle maggiori tutele, ma sempre a parità di gettito. Questa è una condizione ritenuta non negoziabile, anche perché evidentemente il gettito derivante dall’industria dei giochi è irrinunciabile, soprattutto in questo momento.

I 7-8 miliardi annui garantiti dal gioco pesano molto, per un esecutivo che ha messo sul piatto riforme ambiziose, e in un periodo in cui trovare i soldi per le riforme senza mettere le mani nelle tasche degli italiani è impresa impossibile. Ben vengano allora le maggiori tutele e una stretta sul pericolo di infiltrazioni criminali. Ma il gioco, oggi, è un cardine per il Paese.

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