MEF: nel triennio 2025-27 circa 2,7 miliardi dal gioco all’Erario
Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato presso la Camera dei Deputati lo Stato di previsione per il triennio 2025-2027. Dal settore del gioco pubblico, dovrebbero arrivare all’Erario circa 2,7 miliardi di euro.
Gioco pubblico: 2,7MLD all’Erario entro il 2027
A fine ottobre è stato presentato alla Camera dei Deputati il cosiddetto Stato di previsione. Si tratta di un documento consueto, con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze rende note le stime sulle entrate tributarie ed erariali, per il triennio che va dal 2025 al 2027. Quello che più ci interessa è il contributo che arriverà da parte dell’industria del gioco pubblico.
Secondo le stime del MEF, dal settore dei giochi arriveranno all’Erario 930 milioni di euro nel 2025, mentre nel 2026 e nel 2027 la cifra prevista è di circa 920 milioni di euro. Nel documento emergono altri dettagli sul triennio in oggetto, riguardo all’industria del gioco. Per ogni singolo anno, si prevedono circa 3,1 miliardi di euro in aggi e 15,7 miliardi in vincite derivanti da giochi e lotterie.
C’è poi anche una parte riguardante uno degli aspetti più delicati, su cui il Governo Meloni ha deciso di tenere alta l’attenzione anche nel riordino del gioco online: parliamo della prevenzione del gioco problematico. Molto importante, in tal senso, è il cosiddetto indice di presidio del settore giochi, ovvero la capacità di assicurare un ambiente di gioco responsabile. Tale indice dovrebbe essere minore o uguale al 22%.
Il Governo Meloni e il legame con il gaming
Nel documento sullo Stato di previsione, che è reperibile integralmente presso il sito della Ragioneria dello Stato, c’è in sintesi quanto il Governo Meloni punti sul settore giochi nelle proprie strategie politiche ed economiche. Era chiaro fin da subito che l’Esecutivo insediatosi a fine 2022 avrebbe creato una discontinuità con i predecessori e la loro linea tendenzialmente ostile al gioco.
Non è un segreto neanche l’idea di attenuare o abolire il Decreto Dignità, nella parte relativa al divieto totale di pubblicità al gioco d’azzardo. Al momento è tutto ancora prematuro, ma l’approvazione del decreto sul riordino del gioco online, con il forte aumento del costo delle nuove concessioni, lascia pensare che le aziende del settore abbiano una qualche rassicurazione sulla sostenibilità del business.
Del resto, i 2,7 miliardi previsti dal dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti sono una parte importante per realizzare alcune promesse elettorali del Governo, prima tra tutti l’abbassamento delle tasse tramite la riforma fiscale. Che è stata già avviata, ma necessita di molte risorse su base regolare, e quelle provenienti da un settore che comunque è in costante espansione sono di fatto irrinunciabili.