Mercato in fermento per il riordino del gioco fisico e l’albo PVR

Si avvicina il momento decisivo per il riordino del gioco fisico, dopo l’accordo tra Stato e Regioni sull’annosa questione delle distanze e la recente decisione del Tar sull’albo PVR e le questioni sulla sua applicabilità.

Riordino gioco fisico: c’è grande attesa

Sala da gioco con slot

Novità per riordino del gioco fisico e albo PVR

Mentre l’iter del riordino del gioco online sembra ormai in dirittura d’arrivo, e nell’imminenza della importantissima gara del Lotto, il mercato italiano del gioco pubblico si appresta a vivere un’altra fase di fondamentale importanza: il riordino del gioco fisico. Il Governo sta infatti lavorando a un’altra gara per le nuove concessioni, che riguarderà le sale slot e le sale scommesse.

Dalla nuova gara, l’Esecutivo intende incassare almeno altri due miliardi di euro, a quanto si apprende dal Messaggero, che riporta anche l’asso nella manica introdotto dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo: la garanzia che per l’intero periodo di durata delle nuove concessioni non vi saranno aumenti di tasse. Non a caso, Morgan Stanley ha definito il mercato italiano del gioco pubblico come quello più attrattivo in Europa.

Per il riordino del gioco pubblico, a lungo impantanato tra politica e burocrazia, la chiave di sblocco potrebbe essere rappresentata dal recente accordo Stato-Regioni. Le parti si sono venute incontro su 55.000 punti vendita, la riduzione a 200.000 apparecchi e l’annosa questione delle distanze. Decisivo il concetto di “negozi certificati”, che non saranno soggetti al “distanziometro”, mentre gli altri dovranno stare ad almeno 200 metri dai luoghi considerati sensibili.

Albo PVR: il Tar impone parziale marcia indietro

Nella vicenda del riordino del gioco fisico entra anche la questione dei Punti Vendita Ricariche e l’Albo PVR, istituito nell’ottobre scorso con una determinazione direttoriale di ADM. Quel documento emanato dall’Agenzia Dogane e Monopoli era finito nel mirino di un ricorso presentato presso il Tar del lazio da un concessionario, che sollevava questioni di legittimità sull’obbligo di iscrizione.

Secondo la società ricorrente, l’obbligo di iscrizione all’albo per tutti i concessionari, compresi quelli in proroga tecnica, violasse i principi di stabilità e legittimo affidamento. Il rischio era quello di compromettere l’equilibrio economico delle concessioni attualmente in corso, e i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale hanno infine dato ragione al concessionario ricorrente, e lo ha fatto esattamente su questo punto.

Il Tar del Lazio ha stabilito che l’obbligo dell’iscrizione all’albo per tutti i concessionari, senza una qualche fase transitoria, potesse perturbare i rapporti concessori esistenti, incidendo negativamente sulla sua rete fisica di prossimità e minandone i margini di redditività. Pertanto, l’obbligo sarà valido solo per le nuove concessioni e non più per quelle esistenti, attualmente in proroga tecnica e in scadenza nel 2025.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi amici!
Articoli correlati
Articoli più letti
Back to Top