Parental control: via alle nuove norme AGCOM anche sul gaming

Le nuove norme, redatte da AGCOM per rinforzare le tutele nei confronti dei minori dai pericoli del web, sono entrate in vigore. Tra le varie restrizioni, è interessato anche il settore di giochi e scommesse.

Parental control: nuove norme anche per i giochi

Parental control, logo AGCOM

Gioco e minori: nuove tutele dall’AGCOM

La nuova disciplina di AGCOM, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha stavolta come oggetto la tutela dei minori, dai tanti pericoli che aleggiano sul web. Pericoli che erano già tanti ma crescono sempre di più, ragion per cui si è reso necessario un aggiornamento delle norme esistenti e altri se ne richiederanno, con ogni probabilità, fra qualche anno.

Le nuove misure, entrate in vigore il 21 novembre scorso, riguardano soprattutto gli smartphone, di gran lunga i dispositivi più diffusi per l’accesso a internet dei minorenni. Pertanto, la norma sul Parental control prevede che gli smartphone con sim card intestate a minori di 18 anni, o comunque quelle in cui sono attive offerte riservate ai minorenni, non possano accedere a tutta una serie di siti.

Il divieto riguarda ovviamente siti che veicolano contenuti per adulti, o di violenza, odio e discriminazione, di pratiche che possano danneggiare la salute, di sette religiose o simili, servizi di anonymizer e anche di giochi e scommesse. Secondo quanto stabilito dalla nuova delibera, il blocco non agisce quasi mai sul singolo contenuto, ma sui domini web e relativi sottodomini.

Nuove tutele, per un gaming più sicuro

Nessuno può dirsi realmente sorpreso di questi adeguamenti normativi, viste le premesse contenute nella Legge Delega Fiscale promulgata nell’agosto scorso, e che annunciava nuove tutele nei confronti di minori e soggetti più fragili. Si tratta di blocchi e restrizioni che chiamano in causa non solo gli operatori nel settore del gioco online, ma anche i soggetti terzi come i provider.

Tutto ciò riflette quella che pare essere una linea netta, da parte dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Il termine “gioco responsabile” è destinato a non essere più lettera morta o semplice proclama, ma una strada tracciata. Il settore del gaming, per la sua stessa sopravvivenza e per allungare la propria longevità, ha bisogno di diventare sempre più un’industria sostenibile.

Non saranno misure definitive, perché riguardo a gioco e minori le possibili scappatoie rimangono. Tuttavia, i genitori avranno un sostanziale aiuto in più per tenere sotto controllo le attività dei propri figli e identificare o prevenire eventuali comportamenti a rischio. Se poi questi divieti saranno anche accompagnati da una vera e propria educazione al gioco e alla gestione del denaro, allora la via imboccata sarà quella giusta.

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