Programma di governo M5S-PD, torna la lotta al gioco patologico
La lotta alla dipendenza dal gioco d’azzardo è presente anche nel programma di governo M5S-PD. Al punto numero 22 dei 29 presenti nel documento torna uno dei cavalli di battaglia dei grillini, tra i principali risultati ottenuti del precedente governo.
Il punto 22 del nuovo programma di governo
La bozza del programma di governo del Conte bis, che era stata pubblicata sul Blog delle Stelle prima della votazione sulla piattaforma Rousseau che ha coinvolto i militanti del Movimento 5 Stelle, aveva lasciato un po’ spiazzati tutti quei militanti grillini che si erano spesi nella precedente esperienza di governo nella lotta alla ludopatia.
Nel documento finale, composto da 29 punti e presentato ufficialmente la scorsa settimana, ha invece fatto nuovamente capolino questa linea programmatica, precisamente al punto 22 della lista, esplicitato in modo inequivocabile:
“Il Governo è impegnato a difendere la sanità pubblica e universale, valorizzando il merito. Occorre inoltre, d’intesa con le Regioni, assicurare un piano di assunzioni straordinarie di medici e infermieri; integrare i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali; potenziare i percorsi formativi medici. Sarà rafforzata l’azione di contrasto al gioco d’azzardo patologico”
Il Decreto Dignità e i suoi effetti
La lotta alla ludopatia aveva portato nella precedente esperienza di governo, nella quale il Movimento 5 Stelle ha governato con la Lega di Matteo Salvini, all’approvazione dell’ormai famoso Decreto Dignità, che proibiva qualsiasi forma di pubblicità al gioco d’azzardo in Italia. Il danno economico per le società di calcio di Serie A, che dalle sponsorizzazioni del mondo del betting traevano un profitto non indifferente, è stato calcolato nell’ordine dei 100 milioni di euro da esperti del settore.
La direzione presa dal nuovo esecutivo non sembrerebbe quindi impostata ad una inversione di rotta, visto anche che il Decreto Dignità fu uno dei cavalli di battaglia del nuovo Ministro degli esteri, Luigi di Maio. Il provvedimento non ha comunque portato subito gli effetti sperati, se è vero che nel corso 2018, secondo una ricerca di Nomisma, il 48% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni si è avvicinato al gioco d’azzardo.