Pubblicità al gioco: novità in Svezia, nuove proteste in Italia

La Commissione Europea ha appena ricevuto dalla Svezia un Disegno di legge sulla pubblicità nel gioco d’azzardo per promuovere un modello ispirato a principi di moderazione. Nel frattempo, in Italia, divampano le solite polemiche politiche.

La Svezia propone pubblicità “moderata” al gioco

Uomini con smartphone davanti a evento sportivo 

Svezia vara la pubblicità “moderata” sul gioco

Da qualche giorno, sui tavoli della Commissione Europea, staziona un Disegno di legge inoltrato dalla Svezia per promuovere un nuovo regime di pubblicità sul gioco d’azzardo. Il DDL è ispirato alle raccomandazioni dell’Ufficio del Consumatore e adesso, secondo i regolamenti dell’UE in questi casi, dovrà rimanere in periodo di stand still fino a metà giugno prossimo, in attesa di eventuali osservazioni di altri Paesi membri.

L’elemento di novità riguarda quel “principio di moderazione” che pervade le raccomandazioni da parte dell’organismo svedese di difesa del consumatore. Da tale principio discendono le applicazioni ai vari contesti, come lo scontato divieto assoluto di indirizzare pubblicità ai minori. Nella bozza ci sono anche divieti per i giocatori autoesclusi e l’obbligo di una comunicazione chiara in caso di bonus promozionali.

Il testo va poi avanti definendo limiti e fornendo indicazioni sulle informazioni obbligatorie da inserire nei messaggi pubblicitari per non indurre i consumatori in errore. Da notare, poi, un aspetto peculiare della situazione svedese: il sistema concessorio è aperto soltanto a operatori svedesi. Aziende estere, seppure pienamente legali in altri Paesi, non sono autorizzati ad acquisire licenze.

E in Italia? Montano le proteste

Mentre la Svezia vara un suo modello di autoregolamentazione, in Italia potrebbe succedere altrettanto con la nota proposta di reintrodurre la pubblicità sul gioco e le sponsorizzazioni nel calcio da parte di aziende del settore gaming e scommesse. Tuttavia, in attesa che l’iter parlamentare riprenda, si rifanno sotto gli oppositori all’abolizione del Decreto Dignità nella parte del divieto totale di pubblicità.

Proprio nelle ultime ore, è uscito un comunicato firmato da CGIL, Federconsumatori e Auser Emilia-Romagna, in cui si chiede al Governo di fare marcia indietro su una strada che, secondo i firmatari, rappresenta un grave rischio, sia nella tutela della salute pubblica che nel contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo. La nota è rivolta al Governo Nazionale, ma presenta riferimenti in particolare alla situazione in Emilia-Romagna.

CGIL, Federconsumatori e Auser comparano i dati sulla raccolta e sulla spesa per il gioco in Emilia con altri dati economici per sottolineare le dimensioni a loro dire preoccupanti del fenomeno. Gli 1,53 miliardi di euro di spesa corrispondono all’intero bilancio della sanità pubblica della regione, ma anche ai danni provocati dall’alluvione del 2023. Paragoni sicuramente ad effetto, ma che difficilmente provocheranno un’inversione di marcia.

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