Pubblicità gioco d’azzardo, AGCOM sanziona Google e Spike Slot

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), ente italiano che regola pluralismo d’informazione, libertà fondamentali e corretta concorrenza sul mercato, ha fatto parlare di sé ad agosto quando ha elevato due pesanti sanzioni legate al mondo del gioco d’azzardo.

AGCOM all’attacco: multe per 1,45 milioni di euro

Entrata palazzo AGCOM

Pubblicità al gioco, AGCOM contro Google e Spike.

Le multe hanno colpito il gigante leader del settore internet Google – nello specifico Google Ireland Ltd – e l’azienda maltese Top Ads Ltd, proprietaria del colosso nel gioco d’azzardo Spike Slot. Il primo, sanzionato per 750.000€, è stato ritenuto colpevole di aver consentito la pubblicità al gioco d’azzardo sulla propria piattaforma YouTube, la seconda (che ha ricevuto una multa da 700.000€) ha invece creato offerte illecite per promuovere il gioco a distanza su spikeslot.com.

La motivazione per cui sono scattate le multe, per un valore complessivo di 1,45 milioni di euro, è naturalmente il mancato rispetto delle norme che regolano la pubblicità dei siti di gambling online e del gioco a distanza stabilite dall’articolo 9 del Decreto Legge n. 87/218, il famoso “Decreto Dignità” introdotto ad agosto 2018 dal Governo guidato all’epoca da Giuseppe Conte.

Oltre ad agire contro il precariato e in favore dell’occupazione, il Decreto Dignità riguardava anche il gioco d’azzardo vietando, nell’articolo 9 comma 1, qualsiasi forma di pubblicità anche indiretta a giochi e scommesse con possibili vincite in denaro effettuata in qualsiasi modo e su qualunque mezzo compresi i social network. Una regola che AGCOM ha voluto ricordare ai media stranieri con queste due pesanti multe.

Le motivazioni di AGCOM, la risposta di Spike Slot

Dopo aver rilevato infrazioni al Decreto Dignità in almeno 5 diversi canali – compresi quelli di Spike Slot – l’Autorità ha considerato YouTube responsabile della mancata rimozione di ben 625 contenuti illeciti e colpevole di aver ritenuto Top Ads un “partner verificato”, che dunque poteva pubblicare contenuti pubblicitari sul gioco a distanza senza alcun controllo.

AGCOM ha inoltre sottolineato di avere la piena autorità per elevare le sanzioni dopo le recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) che in più occasioni hanno ribadito come non esista una norma unitaria che regola il gioco d’azzardo, ma che ogni Paese aderente al mercato europeo comune può agire sulla questione come meglio ritiene opportuno tramite le proprie autorità.

Top Ads ha voluto rispondere alle sanzioni con una nota in cui, dopo aver affermato l’intenzione di difendersi in ogni sede legale, sottolinea di essersi sempre battuta contro il gioco illegale e la sua propaganda, a cui ritiene di essere stata impropriamente accostata da AGCOM. Per dimostrarlo è pronta a chiedere perizie scientifiche sui video incriminati, che a suo dire avrebbero anzi possibili benefici nella lotta alla ludopatia.

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