Pubblicità sui giochi: stretta da Facebook, apertura dal Governo?
Da Meta, la società che gestisce Facebook e Instagram, arriva l’attesa stretta sulla pubblicità di app riguardanti il gioco d’azzardo, che potrà avvenire solo previa autorizzazione. Dal Governo Meloni potrebbe invece arrivare una novità positiva.
Pubblicità sui giochi: divieto “soft” di Facebook
La svolta era attesa da tempo ed è infine arrivata. Da adesso sarà molto più difficile pubblicare annunci e pubblicità sui giochi, ovvero su app in qualche modo collegate a giochi da casinò online, scommesse e, in generale, gioco d’azzardo. L’unica strada per le aziende che volessero implementare le loro politiche di marketing sul gioco è un accordo scritto con Meta.
Come probabilmente saprete, Meta è la società che fa capo a Mark Zuckerberg e che controlla i colossi dei social network come Facebook e Instagram. Per avere l’autorizzazione da Meta, le società che intendono avere il via libera, devono dimostrare di disporre di una regolare concessione o licenza da parte delle nazioni nei cui territori tali pubblicità verranno diffuse.
Ovviamente, le pubblicità non potranno comunque comparire a soggetti minorenni, e un altro punto importante è l’allargamento di tali restrizioni a giochi non strettamente d’azzardo. I cosiddetti “pay to win”, ad esempio, cioè quelle app che permettono di ottenere un vantaggio competitivo spendendo del denaro reale, ma anche app che abbiano ricompense dal valore monetario, comprese quelle disponibili in criptovalute.
Segnali di apertura dal Governo: addio al DD?
La stretta di Facebook riguardo alla pubblicità sui giochi non è la sola novità in materia. Da quando il Governo Meloni si è insediato si fa un gran parlare di un possibile addio al Decreto Dignità, o comunque di un suo forte ridimensionamento. Il Ministro Abodi avrebbe un piano sul ripristino della pubblicità, almeno in parte.
Nelle probabili intenzioni del neo Ministro dello Sport, che nella sua lunga carriera manageriale è stato anche presidente della Lega professionistica di Serie B e dunque conosce benissimo la situazione del calcio italiano, c’è quella di ridare aria al sistema riaprendo le porte a possibili sponsorizzazioni provenienti da ambito gaming, che erano state assolutamente vietate dal Decreto Dignità.
Da un lato le restrizioni di Meta, che peraltro pongono un freno anche a un proliferare di pubblicità borderline sui social network (qualche volta anche da soggetti off shore), dall’altro la possibile riapertura del Governo Italiano su sponsorizzazioni e pubblicità in ambito sportivo. Il marketing nel gioco d’azzardo è un settore che deve tenersi sempre pronto al cambiamento.