Relazione MEF: dal gioco più soldi all’Erario, a parità di spesa

In seno alla Relazione del MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, il ministro Giorgetti ha toccato diversi argomenti, tra cui le performance del settore gioco nel 2023. I risultati di spesa e gettito sono soddisfacenti.

Relazione MEF 2023: le performance del settore gioco

Pallone da calcio, carte, fiches e logo del MEF

Dal MEF la fotografia del Gioco in Italia

Il dato, nudo e crudo, fa effettivamente riflettere. Nel 2023, a parità di spesa per i giocatori italiani, l’Erario ha incassato circa 400 milioni di euro in più dal settore del gioco pubblico legale. È quanto emerge dalla relazione del MEF 2023 presentata dal suo Ministro, Giancarlo Giorgetti. La relazione riguarda lo stato della spesa, l’allocazione delle risorse e il grado di efficienza dell’azione amministrativa.

Giorgetti ha tirato fuori diversi dati interessanti per il settore italiano del gaming, a partire dalla raccolta globale da attività di gioco, arrivata a 147.713 milioni di euro, per un +9% (pari a circa 11.600 milioni) rispetto all’anno precedente. Per contro, scendono (-6%) i controlli sul settore, segno di un buon lavoro fatto in precedenza, in particolare dall’Agenzia Dogane e Monopoli.

L’ADM, come riferisce soddisfatto Giorgetti, ha il merito di aver rafforzato le attività di contrasto al gioco illegale e aumentato la tutela dei minori. Tornando ai macro-dati del settore, sono interessanti alcuni raffronti. Sono cresciute anche le vincite (+10% sul 2022), mentre è rimasta quasi inalterata (+1%) la spesa, ovvero ciò che i giocatori effettivamente perdono. Tutto questo, mentre il contributo del settore all’Erario cresce.

MEF: nel 2023 più soldi all’Erario dal gioco

I dati mostrati dal Ministro Giorgetti dimostrano quanto il Governo Meloni aveva ipotizzato da tempo, ovvero che è possibile mantenere stabile o addirittura aumentare il gettito erariale del settore, senza deprimerlo. In totale, l’Erario ha incassato dai giochi 11,6 miliardi di euro nel 2023, in aumento del 4% sull’anno precedente. Tale aumento si quantifica appunto in circa 400 milioni di euro.

Si tratta di un ottimo risultato, perché conferma che si può ottimizzare la raccolta fiscale dal settore senza demonizzarlo attuando politiche punitive, come avevano fatto i due precedenti esecutivi. Dall’altra parte, il Governo Meloni non ha mai fatto mistero di voler utilizzare anche i proventi del settore giochi per finanziare il taglio delle tasse, da sempre tra i suoi cavalli di battaglia.

Sarà curioso vedere quale potrà essere l’impatto sul settore una volta che il riordino del gioco online sarà esecutivo, ovvero una volta che le nuove concessioni saranno assegnate tramite bando. L’impostazione del provvedimento, oltre alla priorità in tema di contrasto all’illegalità e di tutela del gioco responsabile, è dichiaratamente orientata anche a contrastare evasione e frodi fiscali nel settore.

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