Riforma Fiscale slitta a dicembre, ok riordino del gioco fisico?

Quattro mesi in più, dal 29 agosto al 31 dicembre. A tanto ammonta la proroga decisa dal Governo per chiudere la Riforma Fiscale. Tra i provvedimenti passibili di accelerazione c’è il riordino del gioco fisico.

Riforma fiscale prorogata e il gioco fisico esulta

Sala da gioco

Al Governo servono risorse per la riforma fiscale

Il Governo Meloni ha chiamato i “tempi supplementari” sulla Riforma Fiscale. Rispetto alla scadenza prevista dalla Legge Delega, ovvero il 29 agosto prossimo, si è deciso di prorogare questo termine fino al 31 dicembre 2025. In questi quattro mesi la task force guidata dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, dovrà fare un superlavoro per reperire le coperture necessarie a completare la Delega Fiscale.

La motivazione di questa proroga sta tutta lì, nella natura ambiziosa della stessa riforma che dunque rende necessario il reperimento di risorse ovunque sia possibile. Le strade per reperire coperture non sono moltissime, anzi le più immediatamente percorribili sono soltanto due: la riforma con le nuove regole di riscossione per la fiscalità locale e il riordino del gioco fisico.

Dunque, tutto il comparto dell’industria italiana del gioco pubblico con interessi nel retail ha improvvisamente realizzato che un provvedimento molto atteso da circa 10 anni, ma rinviato un numero imprecisato di volte, potrebbe stavolta vedere la luce molto presto. Tutto questo, mentre il riordino dell’online è stato già approvato ma attende sempre la gara di assegnazione delle nuove concessioni.

Riordino gioco fisico: la partita delle Regioni

I quattro mesi supplementari possono essere un tempo prezioso, per il luogo-chiave nel percorso di approvazione del riordino del gioco fisico: la Conferenza Stato-Regioni. Le istituzioni regionali sono infatti le più interessate a una regolamentazione del gioco fisico e per vari ordini di ragione, da quelle della tutela della salute pubblica a più elementari questioni di ordine pubblico.

Ci sono già stati incontri tra MEF e Regioni per dirimere le non poche questioni sul tavolo, ma la situazione sembra ancora in fase di stallo. Gli accordi dovranno riguardare per esempio l’ormai annosa questione del distanziometro, ovvero la distanza minima degli esercizi che erogano gioco da luoghi sensibili come scuole e luoghi di culto. Tale questione è oggetto di diverse proposte.

Una di queste è l’annullamento della necessità di distanziometro in presenza di “negozi certificati”, ma non c’è ancora alcun accordo in merito. Le parti sembrano invece meno lontane su altre questioni calde, come la riduzione del numero di apparecchi (ballano circa 20.000 tra slot, AWP e VLT) e quella degli esercizi, o punti di raccolta di gioco: la richiesta delle regioni è di circa 34.000 in meno rispetto al numero attuale.

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