Riordino gioco online è realtà: tutte le novità approvate in CDM
Con l’ok da parte del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che regola il riordino del gioco online, si può dire iniziata la riforma del gioco pubblico da parte del Governo Meloni. Le misure approvate.
Il CDM approva il riordino del gioco online
Lo scorso 11 marzo, il Consiglio dei ministri ha dato l’ok definitivo al Decreto Legislativo che sancisce le nuove misure per il riordino del gioco online. Ciò significa che adesso si dovrà attendere solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopo la quale il documento arriverà alla Commissione Europea per il canonico periodo di “stand still”. A percorso netto, in autunno la riforma del gioco pubblico sarà operativa.Ma quali sono le misure approvate? In larga parte era tutto conosciuto, a partire dai costi per le nuove concessioni che verranno assegnate nel prossimo bando di gara: 7 milioni di euro come canone una tantum per ogni concessione, più un canone annuale pari al 3% del margine netto operativo. A ciò si aggiunge un terzo canone, dello 0,2% sui ricavi netti, per finanziare il contrasto alle ludopatie.
Inoltre, è stato approvato il registro per il censimento dei cosiddetti PVR, Punti Vendita Ricariche. Contestualmente, viene stabilito un limite storico all’uso dei contanti. Per le ricariche superiori ai 100 euro, infatti, sarà obbligatorio usare strumenti di pagamento elettronici, per un pieno tracciamento in seno a una più globale azione di contrasto a fenomeni di riciclaggio di denaro nel settore del gioco pubblico.
L’immediato futuro, tra gare e Decreto Dignità
Mentre si attendono i tempi tecnici per dare il via al tutto, che dipenderanno da eventuali obiezioni avanzate dai paesi membri dell’UE durante il periodo di stand still del provvedimento, si pensa già al futuro anche per quanto riguarda altri provvedimenti. Uno tra tutti, il divieto di pubblicità al gioco d’azzardo contenuto nel famoso Decreto Dignità, emanato dai precedenti governi.
Mentre AGCOM continua a infliggere sanzioni ai colossi del web, è altamente probabile che tale divieto venga come minimo rivisto, se non cancellato del tutto. A premere è anche la Serie A di calcio, per la quale i soldi provenienti dalle aziende del gaming sarebbero ossigeno puro. Ma è anche un discorso legato alla sostenibilità di un sistema che dovrà continuare a produrre ingente gettito fiscale.
A tal proposito, per lo Stato si prevedono lauti introiti dalle due gare approvate in CDM contestualmente al riordino del gioco online. La prima è quella per assegnare il gioco del Lotto, in scadenza nel 2025 e con una base d’asta di un miliardo di euro. La seconda, inserita a sorpresa, è la gara per il Gratta e vinci, che era in scadenza solo nel 2028.