Riordino settore giochi: presentata la proposta di legge del PD
Di riordino del settore giochi si parla da anni e, pur nella certezza che a doversene occupare sarà il Governo Meloni, il PD ha deciso di fare la sua parte presentando una proposta di legge.
Riordino settore giochi: la proposta di legge PD
Il Governo Meloni è appena agli inizi o poco più e, viste le premesse e gli attuali equilibri elettorali e parlamentari, ci sono buone possibilità che esso arrivi a fine legislatura. Ci sono riforme più volte rimandate come quella fiscale che è probabile vedano la luce con questo governo, e così altri provvedimenti più volte rimandati, come appunto l’agognato riordino del settore giochi.
Proprio in questa ottica, non stupisce che l’opposizione si sia portata avanti presentando una proposta di legge proprio in questa materia. La proposta consta di 103 articoli, distribuiti su 120 pagine, con in menu tutti i temi e le criticità più importanti del settore: tutela dei minori dalla pubblicità, contrasto a gioco patologico, divieto di pubblicità su radio e tv.
Da discutere anche temi di contrasto all’illegalità, il maggior controllo nei punti gioco per evitare l’ingresso di minori, la progressiva diminuzione dell’offerta dei giochi, le regole di esercizio per i punti fisici, la tracciabilità dei capitali. Poi, ultimo ma non ultimo, la più volte auspicata riforma fiscale del settore, con armonizzazione aggi e compensi e rimodulazione dei tributi.
Il nodo della fiscalità nei giochi
Una buona fetta della partita, per la proposta della legge firmata dai deputati dem Vaccari, Serracchiani, Berruto, Malavasi, Merola e Ricciardi, si giocherà sul riordino della disciplina fiscale dei giochi. Poiché il comparto gioco contribuisce per oltre l’1% del PIL, è fondamentale garantire la sostenibilità del settore ma soprattutto consolidarne il sempre corposo gettito fiscale.
L’argomento è trattato nel secondo dei sei titoli in cui è suddivisa la proposta di legge PD. Gli altri titoli riguardano: Titolo I) disposizioni generali del provvedimento; Titolo III) sanzioni connesse ai giochi (penali, amministrative, tributarie); Titolo IV) disposizioni controlli per il settore e soggetti preposti; Titolo V) disciplina dei singoli giochi e abrogazioni norme previgenti in tema di giochi.
Oltre all’aspetto fiscale, l’altra grande priorità nel riordino del settore giochi è quello di renderlo il più possibile sostenibile in termini di impatto sul sistema sanitario nazionale. Da questo punto di vista, l’esperienza del precedente governo insegna che i divieti non sono efficaci, se non sono accompagnati da una vera azione di prevenzione e inutili criminalizzazioni del settore.