Scommesse, in Brasile stop da parte di Bolsonaro causa elezioni
Il 2022 doveva essere l’anno in cui il Brasile avrebbe finalmente assistito al lancio ufficiale del mercato del gioco legale legato alle scommesse sportive. Un evento atteso a lungo che però è stato rimandato dal presidente Jair Bolsonaro.
Bolsonaro, scelta politica contro le scommesse
In carica dal 1° gennaio 2019, 38° presidente del Brasile dopo aver superato nel 2018 l’esponente del Partito dei Lavoratori Fernando Haddad, Bolsonaro punta a essere riconfermato alla guida del Paese nelle prossime elezioni generali che andranno in scena nel Paese dal prossimo 2 ottobre. Sarebbe proprio per questo motivo che avrebbe deciso di mettere in stallo il decreto sulle scommesse sportive.
Preparato dal Ministero dell’Economia, questo era stato presentato ormai 6 settimane fa e puntava a regolamentare il mercato, molto popolare in Brasile soprattutto per quanto riguarda il calcio e i vari campionati statali e regionali, in tempo per i Mondiali di Qatar 2022. Questi avranno inizio il prossimo 21 novembre e vedranno la Seleção brasiliana presentarsi ai nastri di partenza come una delle principali favorite.
Apparentemente impopolare, la scelta di “congelare” il mercato creando insoddisfazione tra i numerosi operatori, che intendevano sfruttare l’importanza della rassegna iridata FIFA, sarebbe la conseguenza di una precisa strategia politica: una normativa sul gioco d’azzardo avrebbe infatti potuto causare il malcontento dei gruppi evangelici al Congresso, soggetti di cui Bolsonaro intende assicurarsi invece il voto. Una mossa che molti analisti ritengono fondamentale per poter puntare alla vittoria.
Uno stop bersaglio di numerose critiche
Secondo numerosi sondaggi, infatti, il presidente in carica è attualmente in ritardo sul suo prossimo principale antagonista, Lula, già in carica dal 2003 al 2011 e assente nel corso delle ultime elezioni a causa di una controversa vicenda giudiziaria che lo ha visto trascorrere ben 580 giorni in carcere prima di essere prosciolto da ogni accusa nel 2021.
La scelta di bloccare la normativa sulle scommesse ha generato un forte malcontento non solo tra gli operatori e le numerose squadre che compongono la galassia del calcio brasiliano, ma anche all’interno dello stesso Partito Liberale guidato da Bolsonaro, dove è presente una corrente critica nei confronti della scelta del presidente, che di fatto infrange una promessa precedentemente fatta in questo senso alle parti interessate.
Resta da vedere quale sarà il destino del decreto sul gioco una volta concluse le elezioni generali. In caso di vittoria, Bolsonaro potrebbe comunque modificare le norme già stilate in una versione più populista e nazionalista, obbligando, per esempio, chi intende operare sul mercato brasiliano a stabilire una sede nel Paese e a versare per intero tutti i contributi richiesti a livello nazionale.