Sistema Gioco Italia in prima fila nel contrasto alle frodi sportive

Si è svolto nella giornata di giovedì 18 aprile, presso la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia a Roma, il seminario di alto livello “Contrastare la corruzione nello sport. Verso una solida alleanza pubblico-privato nel quadro della Risoluzione UNCAC 7/8. Lo scenario italiano”.

Un calcetto da tavolo e delle banconote da 50€

Frodi sportive e scommesse illegali. ©shutterstock.com

Contrasto al match-fixing e modelli di governance

L’evento è stato organizzato in collaborazione tra Ministero degli Affari Esteri, Presidenza del Consiglio dei Ministri, CONI e Autorità Nazionale Anti Anti Corruzione (ANAC). All’interno dell’evento in questione hanno avuto importanza rilevante temi come contrasto del match-fixing, sistema degli appalti e modelli di governance. All’incontro erano presenti anche rappresentanti di alto livello di UNESCO, Comitato Olimpico Internazionale e Consiglio d’Europa.

Ad intervenire nel corso della tavola rotonda anche Giovanni Emilio Maggi, consigliere di Sistema Gioco Italia, ovvero la federazione di filiera dell’Industria del Gioco di Confindustria. Maggi ha ricordato che Sistema Gioco Italia ha sempre favorito attivamente una maggiore collaborazione tra autorità pubbliche, società e enti sportivi e operatori di gaming legali, contribuendo allo scambio di informazioni tra le parti, alle azioni di prevenzione e contrasto alla corruzione, nello specifico contro la frode sportiva. Il consigliere di Sistema Gioco Italia ha poi aggiunto:

In questa direzione, crediamo sia importante cogliere l’invito della Risoluzione UNCAC 7/8 sulla corruzione nello sport, proposta dall’Italia e approvata dall’ONU a novembre, che chiede agli Stati membri di affrontare le problematiche legate all’offerta illegale di scommesse. Giovanni Emilio Maggi , consigliere di Sistema Gioco Italia

Sono queste le parole di Maggi, che ha poi sottolineato come l’Italia è da considerarsi attore principale nella lotta al fenomeno del match-fixing. Lo Stato italiano rappresentato nella fattispecie dall’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato tra i primi a promuovere una più forte partnership fra parte pubblica e gestori privati nella lotta al match-fixing. Maggi ha infine auspicato che il modello italiano possa trovare epigoni a livello europeo.

Le criticità principali da affrontare secondo Maggi

Sistema Gioco Italia ha contribuito al progetto “Anti match fixing formula” con entusiasmo, ma questa azione da sola non sarebbe sufficiente. Maggi ricorda che è necessario contrastare innanzitutto l’offerta di gioco illegale. Negli ultimi anni questo fenomeno ha conosciuto un calo, ma sussistono ancora numerosi centri di gioco che non sottostanno alle regole dei Monopoli di Stato. Sistema Gioco Italia, ricorda il consigliere, cerca di spingere l’ente regolatore a mettere i bastoni tra le ruote agli operatori senza licenza, grazie anche ad un codice di autoregolamentazione.

Sono tre i punti su cui, secondo lo stesso Maggi, bisogna intervenire per contrastare nella maniera migliore il fenomeno delle scommesse illecite sul nostro territorio. Il consigliere di Sistema Gioco Italia ha concluso con queste parole il suo lungo intervento:

Sono tre le direttrici principali per un’efficace contrasto all’offerte di scommesse non legali. E’ innanzitutto necessario migliorare il sistema di inibizione all’accesso sui siti degli operatori non legali, poi chiudere definitivamente le reti fisiche illegali distribuite su tutto il territorio nazionale e intervenire sulle autorità bancarie nazionali al fine di bloccare l’utilizzo di sistemi di pagamento sui siti illegali. Giovanni Emilio Maggi , consigliere di Sistema Gioco Italia

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