Svezia: 700 denunce di riciclaggio presentate dai bookmaker
C’è grande preoccupazione, in Svezia, per il preoccupante numero di denunce per fenomeni di sospetto riciclaggio di denaro presentate dai siti scommesse online nel Paese scandinavo. Sono oltre 700, i casi riportati alla polizia finanziaria nel solo 2020, con una crescita delle denunce pari a quasi il 15% rispetto all’anno prima.
Un dato preoccupante e probabilmente al ribasso
Sono 705, le denunce presentate alla polizia finanziaria svedese da parte dei bookmaker online del Paese scandinavo per sospetti casi di riciclaggio di denaro nel 2020. Si tratta di una elevata escalation rispetto ai dati del 2019, che avevano visto la presentazione di “sole” 614 denunce, il 14.8% in meno rispetto ai dodici mesi successivi.
Si tratta evidentemente di un dato molto preoccupante, ma che purtroppo potrebbe essere anche errato per difetto. Secondo la Spelinspektionen, l’ente regolatore del gioco in Svezia (equivalente della nostra ADM), soltanto la metà dei 70 operatori provvisti di regolare licenza hanno presentato i loro report nel 2020: per questo, il numero di casi sospetti potrebbe essere di gran lunga superiore.
Facciamo una importante precisazione, la stessa portata avanti dalla gaming authority svedese: una denuncia/report di questo tipo non significa necessariamente che il bookmaker online che li presenta ha prove dell’effettivo avvenire del riciclaggio, ma che ci sono ragionevoli motivi di sospettare che i fondi depositati sul conto provengano da attività illecite.
Il mercato scommesse nell’ultimo anno
Nel 2020, il mercato delle scommesse online in Svezia ha visto un enorme incremento, soprattutto a causa della chiusura forzata delle agenzie fisiche in tutto il territorio a causa della pandemia di covid-19. Questo, secondo la polizia finanziaria, potrebbe spiegare l’aumento dei report sul riciclaggio di denaro rispetto all’anno precedente.
Inoltre, nel 2020 è stato introdotto un controverso limite settimanale ai depositi sui conti scommesse, pari a 5.000 corone (pari a poco più di 490€). Tale limite potrebbe aver spinto molti scommettitori a puntare su operatori privi di licenza svedese, e quindi presso i quali depositare cifre molto più alte.
Le somme indicate come sospette oscillano mediamente tra le 10.000 e le 100.000 corone (pari a un range oscillante tra 845€ e 8.450€). Le denunce provengono da 27 operatori, contro i 30 che avevano presentato un report nel 2019. I dati parlano di un trend in ascesa, con sempre più giocatori che potrebbero ricorrere a bookmaker non muniti di licenza svedese e non soggetti dunque alle leggi antiriciclaggio lì vigenti.
Le possibili contromosse
Nei report presentati dagli operatori sono presenti anche alcune possibili misure per contrastare l’ammontare del riciclaggio di denaro, tra cui un controllo maggiore sui trasferimenti di fondi ai conti di gioco e un più attento monitoraggio dei flussi di gioco irregolari.
Un’altra contromisura potrebbe essere la richiesta di ulteriori controlli da parte di Spelinspektionen, come la verifica che il possessore del conto di gioco sia lo stesso del conto bancario ad esso connesso. Gli operatori hanno anche sollecitato un maggiore controllo dei siti scommesse forniti di licenza, insieme a una più attenta formazione e supervisione dei dipendenti e a uno studio più approfondito degli effetti del coronavirus sulle abitudini di gioco e sul mercato scommesse.
All’inizio dell’anno scorso, Spelinspektionen aveva chiesto al Ministero delle Finanze svedese di aumentare le sanzioni per gli operatori colpevoli di violazione della legge antiriciclaggio, mutandole dall’attuale milione di euro al 10% del fatturato aziendale. Visti gli elevati introiti di molti bookie operanti in Svezia, infatti, una multa di un milione di euro rappresenterebbe un deterrente troppo debole alla violazione delle leggi.