Svezia e Finlandia alle prese con i nuovi regolamenti del betting

Novità nel mondo delle scommesse online scandinavo: il nuovo regolamento entrato in vigore in Svezia ha fatto calare i ricavi, mentre in Finlandia l’Authority chiede una nuova normativa per il settore.

Svezia: ricavi giù con la nuova regolamentazione

Una carta geografica, un modellino di automobile

Nuove regole per il settore scommesse in Scandinavia.

I primi dati del terzo trimestre sull’andamento del settore del betting online in Svezia hanno confermato quanto gli addetti ai lavori si aspettavano. Le entrate del comparto si sono fermate infatti a 310,9 milioni di euro, facendo segnare una contrazione del -3,4% rispetto al trimestre precedente.

Anche se il report ufficiale dell’autorità pubblica Spelinspektionen deve ancora essere reso ufficiale, non è stato difficile per gli addetti ai lavori attribuire il calo delle entrate del settore alla nuova regolamentazione entrata in vigore all’inizio dell’estate. In particolare, è stata la norma che vieta scommesse su eventi i cui partecipanti sono in maggioranza minori di 18 anni ad aver attratto la maggior parte delle critiche degli operatori.

Questa norma, di indiscutibile importanza e prevista dalla regolamentazione del settore di tanti altri paesi europei e anche dell’Italia, dove è entrata in vigore all’inizio del 2019, è stata criticata soprattutto per la mancanza di chiarezza nei suoi contorni e nella sua applicazione. Due bookmaker come Cherry e Snabbare sono già stati multati dall’Authority, a cui viene però chiesto di intervenire sul regolamento al fine di chiarire i punti della discordia.

Finlandia: presto nuove regole per il settore giochi

Anche in Finlandia è arrivato il momento di mettere mano alle leggi che regolano il gioco d’azzardo a livello nazionale. Se ne è convinta l’Autorità finlandese per la concorrenza (KKV), che ha dato il via all’istituzione di un organo unico per la vigilanza sull’azienda monopolista che gestisce il betting finlandese, la Veikkaus.

Il quadro normativo che regola attualmente il settore nel Paese è considerato troppo antiquato e non più adatto agli scopi per il quale era stato creato. In particolare, è l’eccessiva frammentazione delle competenze e delle responsabilità a rendere farraginoso il processo decisionale: Parlamento, enti di polizia, Ministero dell’Interno, della Finanza, dell’Istruzione, organizzazioni di consulenza, verranno in futuro sostituiti da un unico ente, che nelle intenzioni dovrebbe riuscire a far fronte in maniera più produttiva ai problemi di controllo e di contrasto delle attività illegali.

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