Svolta Meta: Zuckerberg apre alla pubblicità sul gioco d’azzardo
Con una mossa solo parzialmente a sorpresa, dal 27 agosto scorso Meta è tornata a permettere pubblicità sul gioco d’azzardo, in via sperimentale, sulle sue piattaforme Facebook e Instagram. L’esperimento è partito in tre regioni.
La pubblicità sul gioco d’azzardo torna su Meta
La data cruciale è quella del 27 agosto 2024. Da allora, Meta ha riaperto la possibilità di pubblicizzare prodotti relativi al gioco d’azzardo sulle sue principali piattaforme di social network, Facebook e Instagram. L’esperimento del colosso di Mark Zuckerberg, che tra le altre controlla anche WhatsApp, è partito per il momento in tre regioni geografiche: India, Asia-Pacifico e America Latina.La mossa è di quelle forti e non ha mancato di destare dibattiti e preoccupazioni. In India, per esempio, gli esperti ritengono che il rischio di un aumento indiscriminato della pubblicità al gioco d’azzardo possa avere ricadute pesanti su fasce fragili o sensibili della popolazione, in particolare i giovani. Dunque, da più parti si sta spingendo per arrivare a una legge che definisca meglio il quadro normativo.
L’India è un paese in grande e costante espansione economica, nonché il mercato forse con più margini tra quelli in cui il divieto di pubblicità al gambling su Facebook e Instagram è stato tolto. Un po’ ovunque, tuttavia, si sente il bisogno di un settore che diventi realmente un ecosistema sostenibile e che rispetti i canoni del gioco responsabile.
Pubblicità al gioco: le prospettive anche in Italia
Quanto deciso da Meta per le tre regioni menzionate appare in controtendenza con quanto sta accadendo, un po’ in tutto il mondo, nei mercati regolamentati. Abbiamo avuto l’esempio del Regno Unito, in cui si va verso una sorta di autolimitazione da parte degli operatori, ma anche in altri paesi europei si cerca di trovare la chiave per rendere realmente sostenibile il settore del gioco.
In Italia, invece, la situazione è diversa. Qui, dal 2018, vige il Decreto Dignità con il divieto assoluto di pubblicità al gioco d’azzardo, anche se questo è stato comunque aggirato in alcuni casi. Il divieto ha finito inoltre per mettere le aziende che operano legalmente in posizione di svantaggio nei confronti di quelle illegali.
Il Governo Meloni sta provando a cambiare le carte in tavola. Appare chiaro che dalla strada di un settore che tuteli i settori più fragili della popolazione non si torna più indietro, ma sull’era dei divieti si potrebbe presto scrivere la parola fine. Del resto, una comunicazione pubblicitaria onesta e responsabile permette alle aziende del settore di poter operare in tranquillità e programmare investimenti.