Tutti In Gioco: un convegno su gambling, economia e salute
La ricerca di un equilibrio tra le necessità economiche degli operatori di gioco e dell’Erario e la tutela della salute pubblica è stata oggetto di un interessante convegno andato in scena a Milano: Tutti In Gioco.
A Milano si parla di gioco, economia e salute
Si è tenuto all’Auditorium Gaber, all’interno del Grattacielo Pirelli di Milano, un convegno molto importante per il futuro dell’industria del gioco pubblico. Organizzato dalla Regione Lombardia, Tutti In Gioco era incentrato sul cosiddetto GAP, acronimo utilizzato per definire il gioco d’azzardo patologico, e su come prevenirlo e contrastarlo.
Riconosciuto ormai da tempo come una vera e propria dipendenza dal Ministero della Salute, che era presente al convegno con alcuni rappresentanti, il GAP è stato al centro di un dibattito in cui sono intervenute anche associazioni che si occupano di recupero, psicologi ed esperti su temi come la criminalità organizzata e le sue possibili infiltrazioni nel mondo del gioco.
L’incontro aveva anche una valenza in qualche modo strategica, perché è di grande attualità il tavolo tra MEF e Regioni per stabilire alcuni punti fermi nel riordino del settore. Un argomento di competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma al quale le istituzioni regionali sono parti molto interessate, sia per l’assistenza prestata che per eventuali divieti o limitazioni da applicare sul territorio.
Tutti In Gioco: cosa è emerso dal convegno
Al convegno, di cui è possibile leggere qui l’elenco di partecipanti, argomenti e relatori, si è parlato soprattutto di risorse a disposizione, e dei possibili modi per trovare un equilibrio tra le varie esigenze in ballo, a volte contrastanti. Particolare vigore ha mostrato Angela Bravi, coordinatrice del Gruppo Tecnico delle Regioni e Province autonome, che si occupa di dipendenze.
Bravi ha parlato di un problema serio di risorse, visto che l’azione delle regioni contro la dipendenza da GAP è supportata da due linee di finanziamento per 94 milioni complessivi. Il problema è che finora si è potuto destinare queste risorse esclusivamente alle problematiche legate al gioco d’azzardo, mentre la Manovra del Governo Meloni stabilisce che siano da usare anche per altre dipendenze.
Un altro problema sollevato durante il convegno è quello della soglia di attenzione contro le infiltrazioni criminali. I due problemi sono peraltro profondamente legati, perché dove c’è una perdita di controllo da parte di un individuo, c’è il frequente ricorso a prestiti usurai. Paola Pollini, Presidente della Commissione Antimafia, ha sostenuto che il gioco vale per le mafie un giro d’affari da 30 miliardi all’anno.