USA, UK e Italia: bookie e governi lottano con il coronavirus
Il coronavirus sta mettendo in ginocchio parecchi settori dell’economia. Tra questi naturalmente c’è anche quello che riguarda gioco e scommesse. In USA e Gran Bretagna i bookie stanno invocando l’aiuto di Congresso e Parlamento, mentre in Italia sono arrivate le prime risposte delle istituzioni con il decreto Cura Italia.
USA: la Gaming Association invoca l’aiuto del Congresso
La situzione negli Stati Uniti, per quanto riguarda la diffusione del coronavirus, è molto preoccupante, vista anche la particolarità del sistema sanitario nazionale, strutturato su costose forme di assicurazione privata. L’impatto che il covid-19 sta avendo sull’economia a stelle e strisce è pesantissimo, e ha spinto l’AGA (American Gaming Association), organismo che raccoglie gli operatori del settore, a richiedere l’intervento del Congresso.
Gli addetti ai lavori dovrebbero nei prossimi giorni chiedere un pacchetto completo di salvataggio, composto dall’iniezione di contanti per i pagamenti, dal differimento delle imposte e da una serie di protezioni speciali da attuare in caso di fallimento. Secondo i portavoce di AGA, sono necessari fondi aggiuntivi per dare una mano a una industria da 260 miliardi di dollari paralizzata dal coronavirus, tra casinò chiusi ovunque, da Atlantic City a Las Vegas, e milioni di posti di lavoro a rischio (circa 1.8), soprattutto quelli a basso salario.
Venerdì scorso, con il beneplacito del presidente Trump, il parlamento USA ha approvato una serie di misure di supporto all’economia che però non includeva il settore dell’azzardo. Pare però probabile che nei prossimi giorni un nuovo pacchetto di salvataggio verrà studiato dall’Amministrazione.
Inghilterra: la richiesta di un aiuto immediato
Anche in Inghilterra, soprattutto in seguito alla risposta al deflagrare dell’epidemia di covid-19 da parte del governo Johnson, apparsa a molti osservatori addirittura sconsiderata, gli operatori del settore gioco e scommesse hanno richiesto urgenti interventi in supporto all’intero comparto.
Il Betting and Gaming Council ha nei giorni scorsi chiesto al Ministro del Tesoro, Rishi Sunak, di muoversi immediatamente per tutelare le migliaia di posti di lavoro a rischio dopo le misure restrittive messe in atto dal premier Boris Johnson. La richiesta principale è legata all’allungamento dei tempi per pagare le tasse e alla richiesta di uno sgravio delle aliquote commerciali. Secondo il BGC, solo negli scorsi sette giorni le agenzie di scommesse hanno perso fino al 60%, in seguito all’annullamento di moltissimi eventi sportivi. Il numero di clienti in casinò e sale gioco è sceso invece del 90%.
Italia: arrivano le prime risposte del governo
Dal punto di vista della messa in campo delle prime misure di supporto ai vari settori economici, per una volta l’Italia è qualche passo avanti anche rispetto a colossi come Stati Uniti e Gran Bretagna. Nei giorni scorsi, infatti, è stato approvato il cosiddetto Decreto Cura Italia, con il primo pacchetto di manovre in aiuto all’economia.
Non sono stati dimenticati gli operatori di gioco e scommesse. Presentando i vari aspetti del decreto, il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha spiegato che è stata immediatamente sospesa la tassa di pagamento del canone di concessione, nonché la quota di prelievo erariale, per le sale gioco e i betting shop. Inoltre, è entrata in vigore la sospensione dei termini per la riscossione dell’Agenzia delle Entrate.
Queste misure vanno nella direzione auspicata nei giorni scorsi in una richiesta formale da Sistema Gioco Italia, il comparto di Confindustria che raccoglie appunto gli addetti ai lavori del settore betting e gaming. Vedremo se nelle prossime settimane saranno applicate misure protettive anche per i comparti online degli operatori.