William Hill e i suoi betting shop digitali: quando in Italia?

La sfida è importante ed “eco-friendly”: digitalizzare l’esperienza delle scommesse anche nei betting shop. William Hill lo ha sperimentato in Inghilterra, ma è interessante capire se e quando vedremo qualcosa del genere anche in Italia.

Betting shop digitali: l’idea di William Hill

Negozio con insegna William Hill

Betting shop digitale, la sfida di William Hill

Da qualche settimana è in corso una sperimentazione in Inghilterra, precisamente a Leeds. Presto, però, i betting shop digitali potrebbero diffondersi in tutto il Regno Unito e anche oltre. L’idea di William Hill appare felice, perché sposa l’innovazione con esigenze legate all’ecologia e alla salvaguardia del pianeta. Se però state pensando a una esperienza simile al betting online, vi sbagliate.

Quello che William Hill ha sperimentato a Leeds è il centro scommesse del futuro, completamente paperless, che congloba in sé una serie di servizi, per rendere più coinvolgente l’esperienza di gioco dello scommettitore, offrendo vari comfort in più (ad esempio, la ricarica wireless per i telefoni) ma anche provando a proteggerlo da possibili comportamenti errati, o a rischio.

Quest’ultimo è uno degli aspetti più interessanti perché potrebbe determinare nuove policy di gioco responsabile. All’interno di questi betting shop digitali, l’utente ha sempre la possibilità di calcolare il tempo che vi ha trascorso, per non sostarvi più di quanto previsto. Inoltre c’è un servizio di counseling per parlare di problemi di gioco.

Ma potrebbe funzionare in Italia?

Questo ultimo aspetto potrebbe risultare cruciale nel possibile approdo di questi nuovi betting shop digitali in Italia. Come è noto, da noi c’è ormai da anni una particolare sensibilità per il gioco responsabile e la lotta alla ludopatia, dunque un centro scommesse in cui il giocatore a rischio possa parlare con degli esperti avrebbe certamente un impatto positivo.

Per il resto, c’è una serie di pro e contro da considerare. Tra i pro c’è sicuramente la tecnologia, grazie alla quale il giocatore può navigare in tempo reale tra numeri e statistiche, sia sugli eventi sportivi sia per le scommesse ippiche. E poi c’è la parolina magica: paperless. I betting shop digitali di William Hill aboliscono l’uso della carta.

Ciò, però, costituisce anche un “contro”. Per abitudini sedimentate nel tempo, lo scommettitore italiano è tradizionalmente affezionato alla “bolletta”, alla ricevuta in carta. I più giovani se ne sono già grosso modo liberati, ma c’è uno zoccolo duro che resiste e insiste. Tuttavia, anche questo della resistenza al progresso tecnologico – e a scelte ecologiche – sembra un ostacolo decisamente superabile.

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