Al Ahly, storia della squadra de Il Cairo che ha sollevato 125 titoli

Fondata nel 1907, l’Al Ahly conta su più di 40 milioni di sostenitori e anche per questo è considerata “la squadra della gente”. Ecco la sua storia.

Al Ahly, la leggenda d’Africa

Al Cairo, una delle capitali più rumorose e caotiche del mondo, c’è una squadra che accende la passione e il fervore di milioni di tifosi. Non è, in effetti, semplicemente una squadra, ma una vera e propria istituzione, che travalica i confini dello sport e si fa fenomeno sociale, in tutto il continente africano, ben oltre i confini egiziani.

Quella squadra si chiama Al Ahly Sporting Club e non è semplicemente la squadra più titolata d’Africa: è la più titolata del mondo. 44 titoli egiziani, 54 fra coppe e supercoppe d’Egitto, 12 Champions League africane (sei delle ultime otto, incluse le due del 2023 e del 2024), altri 13 trofei continentali e due successi intercontinentali: la Coppa dei Campioni Afro Asiatica e la vecchia versione della coppa intercontinentale dedicata ad Africa, Asia e Oceania.

Logo Al Ahly

La storia del Al Ahly, il club più vincente di sempre

Dietro l’Al Ahly, rispettivamente a sei e sette titolo di distanza, ci sono Celtic e Rangers di Glasgow, che hanno però fondato tutta la loro storia di successo sulla suddivisione, in parti quasi uguali, dei titoli nazionali scozzesi, a differenza degli egiziani, che annoverano invece numerosi trofei internazionali.

Fondato nel 1907, l’Al Ahly nasce in un’epoca di profondi cambiamenti per l’Egitto. La sua fondazione coincide con il crescendo impetuoso delle lotte nazionaliste contro l’occupazione britannica, una fase storica che connotò in maniera molto forte, da subito, l’Al Ahly, destinato a diventare un punto di riferimento della resistenza egiziana, il simbolo della gioventù che si batteva per difendere l’orgoglio nazionale di tutto un paese.

Non sorprenderà dunque scoprire che Al Ahly significa proprio “la Nazionale”, a sottolineare la natura di club pensato per coinvolgere gli appassionati di tutto un paese, e non solo del Cairo: quando, alla fine degli anni Quaranta, si disputa il primo campionato di calcio l’Al Ahly è prontissimo e vince le prime nove edizioni consecutive.

La vera differenza, insomma, arriva dal percorso che gli egiziani, negli anni, sono riusciti a portare avanti nella CAF Champions League, con vittorie che hanno spesso qualificato l’Al Ahly per la nuova versione della Coppa Intercontinentale, portando la mitica squadra del Cairo a sfidare anche Real Madrid e Bayern Monaco.

A proposito di sfide, è impossibile parlare dell’epopea dell’Al Ahly senza menzionare uno dei derby più affascinanti nel mondo del calcio: quello che, nella capitale Il Cairo, mette di fronte Al Ahly e Zamalek.

Senza dubbio, questa è la rivalità più acerrima del calcio africano, una sfida storica che mette di fronte due dei club più prestigiosi del calcio extra-europeo. Quella fra Al Ahly e Zamalek, d’altronde, non è soltanto una rivalità calcistica, ma anche una sfida di stile: da una parte il popolo, dall’altra l’establishment.

I diavoli rossi

Nel tempo all’Al Ahly sono stati affibbiati tanti soprannomi, ma quelli più noti sono Al-shayateen Al-homr, i diavoli rossi, oppure Al-mared Al-ahmar, il gigante rosso. A fare grande il nome del club egiziano sono stati, com’è facile immaginare, alcuni dei più grandi giocatori africani di sempre.

Uno dei più mitici è senza dubbio Mahmoud El Khatib, che nel 1983 vince il pallone d’oro africano, primo egiziano di sempre a riuscirci. Oggi “Bibo” El Khatib, un mito per tutto il calcio nazionale d’Egitto, con oltre 50 presenze e più di 20 gol con la maglia dei Faraoni, è il presidente del club.

È un nome importante nella storia dell’Al Ahly anche quello di Mohamed Aboutrika, campione d’Africa 2006 e 2008. Più di cento presenze con l’Egitto, 163 caps e più di ottanta gol con l’Al Ahly, Aboutrika, che è anche laureato in filosofia, era un trequartista elegantissimo, eccellente nei calci piazzati e con una tecnica fuori dal comune. Di lui, nel 2009, il Times di Londra scrisse che è stato “il più grande calciatore di sempre a non aver mai giocato con un club europeo o sudamericano”.

C’è anche un portoghese nella gloria vincente dell’Al Ahly: si chiama Manuel José de Jesus Silva, ed è unanimemente considerato, anche numeri alla mano, il tecnico più vincente di sempre alla guida del club egiziano, con quattro CAF Champions League vinte e sei campionati nazionali.

Insomma, l’Al Ahly, alla soglia dei 120 anni di storia, è il club schiacciasassi del calcio africano, una nomea che si è meritata sia grazie ai risultati che in considerazione di un approccio sportivo iperprofessionale: scouting, infrastrutture, metodi di allenamento, sono ormai al livello del calcio di top tier europeo.

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