Bagnaia vs Marquez: cosa aspettarsi del primo anno in Ducati insieme
Il due campioni del mondo corrono su quella che è riconosciuta da tutti come la moto più veloce del paddock e si sono già lanciati diverse frecciate nelle prime settimane di convivenza. Ecco il quadro della situazione tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez.
Ducati 2025, una questione di business
Quando lo scorso giugno la Ducati annunciò ufficialmente che le due stagioni successive uno dei due posti in sella alla moto ufficiale sarebbe stato di Marc Marquez, qualcuno pensava a uno scherzo. L’otto volte campione del mondo è infatti, senza ombra di dubbio, uno dei più grandi piloti nella storia del motociclismo, ma non è di certo famoso per la sua cordialità, in pista e nel paddock.
Affiancare il suo nome a quello di Pecco Bagnaia, due volte iridato e fresco di secondo posto nella stagione 2024 (un secondo posto assurdo, con undici gran premi vinti contro i tre di Martin e 31 punti in più del 2023, quando invece si laureò campione), è sembrato a molti un rischio non necessario, in termini di clima nei rapporti di squadra.
Ci si è chiesti, insomma, quale fosse la ragione per inserire nel team un nemico giurato di Valentino Rossi, idolo nazionale del motociclismo (e ben oltre), e peraltro grande amico proprio di Pecco Bagnaia.Senza contare un effetto collaterale non indifferente: mettere sotto contratto Marquez ha significato tenere fuori Jorge Martin, campione del mondo 2024 con la Pramac in sella proprio a una Ducati e che in molti immaginavano sarebbe stato portato in casa madre, oltre che mettere alla porta Enea Bastianini, accasatosi alla Tech-3, satellite KTM e che nel suo triennio Ducati aveva fatto intravedere qualità interessanti.
La realtà delle cose, però, è molto più sottile di quanto potrebbe pensarsi. Portare Marquez in Ducati, infatti, ha avuto un impatto mediatico colossale. Ci si domandava se davvero la casa di Borgo Panigale, già un marchio di grandissimo prestigio a livello mondiale, avesse bisogno di Marquez per aumentare ulteriormente il suo profilo internazionale.
La risposta sta tutta nelle interazioni della presentazione del pilota spagnolo: oltre 5 milioni in poco meno di quattro giorni. Nella stagione 2024, quando vennero presentati Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini, i contatti furono meno di cinquecentomila. Marquez, insomma, sta permettendo alla Ducati, ancora prima di scendere in pista, di effettuare un incredibile salto di qualità in termini di visibilità.
I conti fatti alla Ducati, quindi, hanno messo insieme l’aspetto sportivo (Marquez è sicuramente uno dei piloti più veloci in circolazione) con quelli di business, e accortasi che gli sponsor erano molto affascinati di vedere un pilota “globale” in sella alla Ducati, hanno affondato il colpo.
Bagnaia-Marquez, parenti serpenti
Marc Marquez ha passato i suoi primi mesi da nuovo pilota Ducati cercando di disinnescare qualsiasi polemica e parlando del compagno di squadra con termini sempre molto lusinghieri. “Gentiluomo”, “guerriero”, sono solo alcuni degli aggettivi utilizzati dallo spagnolo per definire Bagnaia, con il quale compone, ha senso sottolinearlo, una delle squadre ufficiali più forti di sempre nella storia della MotoGP.
Secondo Marquez il fattore età avrà un ruolo determinante. “Se metti due galli nello stesso recinto a 22 o 25 anni, è un male”, ha detto durante un’intervista a un programma spagnolo, El Hormiguero, il pilota otto volte campione del mondo “ma lui ne ha 27 e io 32, abbiamo lavorato bene insieme durante la stagione, per costruire una grande moto”.
Sembrerebbe, insomma, tutto rose e fiori, ma il grande interrogativo arriva adesso che parte la competizione. I dubbi su cosa succederà davvero in pista, una volta che i due compagni di squadra si troveranno uno contro l’altro, magari uno dietro l’altro, ed effettueranno dei tentativi di sorpasso anche rischiosi, restano intatti.
La sensazione, insomma, è che sino ad ora si stia assistendo a una vera e propria quiete prima della tempesta. Quando si parla di Marquez e Bagnaia infatti non si parla soltanto di due grandi piloti, ma di due maniere integralmente opposte di intendere sia la vita che la moto. Marquez si è da sempre distinto in quanto pilota che vive di istinti, di attacco, di soluzioni sempre al limite, di staccate dell’ultimo seconda e sorpassi azzardati.
Bagnaia, dall’altro lato, è un ragazzo che ha fatto della costanza il suo punto di forza, la sua guida è un inno alla precisione, al gestire la moto in maniera perfetta, velocità di crociera stabile, curve tagliate in zona centrale: insomma, sono due approcci tecnici completamente opposti. E poi, lo si è già detto, ci sono le differenze caratteriali. Un ragazzo sempre disponibile e pacato Bagnaia, un leader aggressivo e spesso molto spavaldo Marquez.
Quella di Ducati è insomma una sfida pazzesca, che porterà, al di là di ogni dichiarazioni di facciata, a inevitabili tensioni. La presenza di Marquez nel box è davvero troppo ingombrante per immaginarsi una stagione di complimenti e sorrisi
Di sicuro, gli appassionati di motociclismo non possono che essere contenti di questo dualismo: lo spettacolo, in pista e fuori, dovrebbe infatti essere garantito. E poi c’è un elemento importante da evidenziare. Troppo a lungo si è detto che Bagnaia vinceva perché non aveva un vero avversario di livello e che non appena è venuto fuori un pilota leggermente competitivo (vedi Martin la passata stagione), si è subito sciolto.
In questa stagione Bagnaia avrà la possibilità di zittire tutte le critiche, andando a vincere il titolo di campione del mondo pur condividendo il box, e la moto, con uno dei più grandi piloti di sempre. La rivalità, insomma, rischia di diventare esplosiva e lo start della stagione in Thailandia metterà da subito le cose in chiaro.