Caso Egonu: quando è rottura tra allenatore e giocatore

Il caso di Paola Egonu, considerata una delle migliori giocatrici di pallavolo al mondo ma messa da parte dal coach della Nazionale italiana Mazzanti, ha riacceso i riflettori sui rapporti fra tecnici e atleti: facciamo il punto.

Il caso Egonu

Fino a poco tempo fa Paola Egonu era considerata il gioiello più prezioso della pallavolo italiana, una delle stelle del volley mondiale, considerata forse la giocatrice più forte oggi in circolazione. Egonu, ad appena 25 anni, ha già messo in bacheca due campionati italiani, cinque Coppe Italia, una Coppa di Turchia, tre Champions League, un Mondiale per club e un numero infinito di premi individuali come miglior giocatrice delle competizioni a cui ha preso parte.

Giocare con la maglia della Nazionale italiana le ha dato grande popolarità, ricambiata con prestazioni importanti, visto che Egonu è stata un elemento chiave dei successi ottenuti dall’Italvolley femminile: la vittoria dell’Europeo nel 2021, il bronzo nel 2019, l’argento e il bronzo ai Mondiali del 2018 e 2022 e poi, ancora, la vittoria della Nations League lo scorso anno. Quasi sempre, in tutti questi tornei, Egonu è stata selezionata nella squadra ideale e spesso ha vinto il premio di MVP.

Campo da pallavolo vuoto

Egonu e non solo: quando allenatore e giocatore non vanno d’accordo

Dopo la sconfitta patita dalla nazionale italiana nella semifinale dei mondiali 2022 contro il Brasile la ragazza di Cittadella aveva dovuto fare i conti con centinaia di insulti razzisti arrivati attraverso i social, a seguito dei quali si era presa una pausa di riflessione dalla maglia azzurra. Rientrata in squadra in prospettiva degli Europei 2023, però, la sorpresa della panchina, con pochissimi minuti in campo, frutto di ripetute incomprensioni con coach Mazzanti, del quale la Egonu, apparentemente, aveva più volte auspicato l’esonero.

Nessuna presenza durante l’intera Nations League, solo qualche sprazzo nella prima fase dell’Europeo, con Mazzanti a definirla, pubblicamente, la terza scelta nel ruolo di opposto. Un vero e proprio harakiri da parte dell’allenatore italiano, costretto, tardivamente, a tornare sui suoi passi, schierando Egonu in semifinale, contro la Turchia, e ricevendo in risposta, nonostante la sconfitta, una prestazione importante. Alla fine, l’Italia è rimasta senza medaglie ed Egonu, in un post poi cancellato su Instagram, si è sfogata, dopo la fine del torneo, scrivendo “Ufff, sono libera! Finalmente. È stata la peggiore esperienza della mia carriera”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il torneo pre-olimpico, con la sconfitta dell’Italia contro la Polonia dopo che era stata la stessa Egonu a tirarsi fuori dalle convocazioni e la partecipazione della Azzurre a Parigi 2024 adesso in bilico. La domanda, inevitabile, è se sia stata giusta la decisione di Mazzanti di tenere fuori una delle giocatrici più forti al mondo, indipendentemente dalle incomprensioni che possono esserci state. Qualunque sia la risposta, di certo c’è che l’Italvolley rischia di non andare alle Olimpiadi, mentre Mazzanti, quasi certamente, verrà sostituito in panchina dal totem Julio Velasco.

Gli altri casi del momento, da Osimhen a Jadon Sancho

Il caso Egonu è solo uno dei più chiacchierati del momento, ma la storia dello sport è piena di litigi finiti malissimo fra allenatori ed atleti. Dalle discussioni fra Sacchi e Van Basten sino all’out-out di Ronaldo Fenomeno all’Inter per far cacciare l’argentino Hector Cuper, ma anche i dissidi, per restare alla pallavolo, fra De Giorgi e Zaytsev. Il calcio, soprattutto, forse anche perché più sotto i riflettori rispetto ad altri sport, ha regalato nel tempo una galleria infinita di liti famose fra campo e panchina.

Fra quelle più famose e recenti vale la pena ricordare lo scontro Papu Gomez contro Gasperini, che dopo sette anni di successi hanno visto l’argentino abbandonare frettolosamente l’Atalanta nel gennaio del 2021. Ancora, ha fatto già storia la battaglia fra Francesco Totti e Luciano Spalletti alla Roma, così come restano indelebili le immagini di Delio Rossi che perde la testa e aggredisce fisicamente l’attaccante serbo Adem Ljajić alla Fiorentina.

Sono di queste ultime settimane, invece le incomprensioni che stanno emergendo dallo spogliatoio del Napoli fra Rudi Garcia e alcune delle sue stelle. Khvicha K’varatskhelia ha già dimostrato due volte di non apprezzare i cambi dell’allenatore francese, mentre il bomber nigeriano Victor Osimhen, capocannoniere della Serie A 2022/2023, non le ha mandate a dire al tecnico ex Roma e Lione dopo una sostituzione non gradita a Bologna.

Infine, uno dei casi più spinosi e intricati del calcio europeo in questo momento: la battaglie di nervi fra Jadon Sancho ed Erik Ten Hag al Manchester United. Il giovane talento inglese, arrivato ai Reds nel 2021 per 85 milioni di euro, non è ancora riuscito a imporsi a Old Trafford ed è stato messo fuori rosa dal tecnico olandese, che lo accusa di scarso impegno negli allenamenti.

Sancho, da parte sua, dichiara di essere soltanto un facile capro espiatorio, utilizzato per mascherare la difficile partenza in campionato dello United. Di certo c’è che Ten Hag ha già dichiarato che dovranno arrivare le scuse ufficiali di Sancho, per poter immaginare un reintegro in squadra. Scuse che però, a quanto pare, il ragazzo di Camberwell non è intenzionato a far pervenire.

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