Fantacalcio: chi l’ha inventato, quando è nato e le diverse tipologie

Nato nel 1988 da un’idea del giornalista Riccardo Albini, oggi il fantacalcio è uno dei passatempi più amati dagli italiani. Fra leghe private e campionati con montepremi milionari, scopriamone tutti i segreti.

Il fantacalcio è molto più di un gioco

Una delle prime cose che notano i giocatori stranieri appena arrivati in Italia è la comparsa, sui loro social, di commenti e messaggi privati che hanno come riferimento un gioco a loro sconosciuto: il fantacalcio. In questo senso vanno lette anche le testimonianze di insofferenza di tanti calciatori, che considerano un motivo di stress le continue sollecitazioni che decine di utenti, ogni settimana, gli inviavano sugli account Instagram per chiedere di fare un gol e di fornire una buona prestazione.

L’incredibile mondo del Fantacalcio, ormai diventato un mastodontico fenomeno nel nostro paese, con incidenze di primo piano anche dal punto di vista economico e commerciale, nasce nel 1988, su idea di Riccardo Albini. Albini, fondatore nel 1982 della prima rivista dedicata ai videogames, Videogiochi, trasse ispirazione da Fantasy Football, una specie di fantacalcio legato al football americano che si giocava monitorando le prestazioni dei giocatori di football sulla base delle statistiche di fine gara. Mai Albini, come gli è capitato più volte di dichiarare, avrebbe immaginato che, a quindici anni di distanza, quella sua idea un po’ strampalata si sarebbe imposta come un gioco con milioni di appassionati.

4 persone sul divano che guardano una partita di calcio

Fantacalcio: la passione più diffusa tra gli italiani

In Italia, infatti, si calcola, secondo approssimazioni abbastanza credibili dei più grandi quotidiani sportivi, che giochino al fantacalcio ben sei milioni di persone, più dei quattro milioni di praticanti del calcio. Un dato davvero incredibile, che supera, e di gran lunga, i numeri di qualsiasi altra attività informale o ludica presente sul nostro territorio.

Per i pochissimi che non hanno ancora idea di cosa sia, spieghiamo in due parole di cosa si tratta. Il concetto è davvero semplice: ad ogni calciatore viene assegnato un voto, legato alla sua prestazione. A quel voto vengono aggiunti dei bonus o dei malus, legati a gol, assist, ammonizioni, espulsioni, autogol, rigori sbagliati o parati. La somma dei voti degli undici giocatori schierati in campo da una squadra di fantacalcio ne costituisce il punteggio.

Ma come si compone, e come si schiera, una squadra? Ebbene, qui si consuma la più importante dicotomia del mondo fantacalcistico, una scelta che dipende anche dalla tipologia di torneo al quale si gioca. Le opzioni, infatti, sono due. La prima prevede di formare la propria squadra di fantacalcio, avendo a disposizione un determinato numero di crediti, scegliendo i calciatori da una lista, “il listone”, nella quale a ogni calciatore è assegnato un valore.

In questo caso, non vi è l’esclusività dell’acquisto del calciatore e diverse squadre possono avere in rosa il medesimo giocatore. Potenzialmente, vi possono essere anche squadre perfettamente identiche. Questa soluzione è di solito utilizzata per leghe con tanti partecipanti, per tornei online con migliaia di iscritti, insomma per gruppi fantacalcistici nei quali vi è l’impossibilità concreta di operare diversamente.

La seconda modalità è quella che prevede la mitica “asta”. In questo caso ogni partecipante, avendo a disposizione un numero predefinito di crediti, compone la propria squadra aggiudicandosi i calciatori mediante, appunto, una procedura d’asta, cui partecipano tutti i fantallenatori della lega di riferimento. Con tale sistema, ogni squadra compone una rosa unica, nella quale i giocatori vengono utilizzati esclusivamente dalla squadra che è riuscita ad aggiudicarseli.

Si tratta di una soluzione che viene quasi sempre utilizzata per tornei fra amici, o comunque in situazioni nelle quali vi sia un massimo di 14-16 squadre partecipanti. Di norma, fra gli appassionati del fantacalcio, quello dell’asta è uno dei momenti più iconici, un passaggio cruciale della cultura fantacalcistica, con maratone lunghe ore, battaglie all’ultimo secondo per i giocatori più importanti, ripicche, strategie e la costruzione di un universo geocalcistico parallelo.

Varianti fantacalcio: modificatore, mantra, cambio modulo

Com’è inevitabile, un gioco che ha ormai superato i vent’anni di servizio deve essere sottoposto, qua e là, a delle operazioni di aggiornamento e restyling. In questo senso, il fantacalcio nel tempo si è arricchito di numerose alternative opzionali, alcune integrali, altre integrabili nel meccanismo classico, immaginate con l’idea di rendere il gioco più dinamico e funzionale ai cambiamenti in atto nel calcio stesso.

Una delle versioni non ortodosse più utilizzate fra gli appassionati è quella del cosiddetto cambio modulo. In pratica, nel fantacalcio classico un calciatore, in caso di voto non assegnato, può essere sostituito, fra quelli schierati in panchina, solo da un pari ruolo. Nel caso del cambio modulo, invece, le sostituzioni possono essere effettuate, qualora in panchina non vi siano a disposizione giocatori del medesimo ruolo, anche inserendo calciatori listati in differenti posizioni del campo. Nell’eventualità ciò accada, il sistema, in maniera automatica, rischiera la squadra secondo un modulo aggiornato alla sostituzione, cambiando, da qui il nome, il modulo della squadra.

Mantra (giocatori schierati nel loro ruolo originale, come terzino e centrocampista difensivo, ad esempio) e modificatore di difesa (un meccanismo che assegna dei punti bonus al reparto difensivo, se ci si schiera a 4 o a 5) sono altri sistemi molto gettonati, tutte varianti, e ve ne sono molte altre, che continuano a far crescere la vera passione degli italiani: il fantacalcio.

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