Il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, una squadra imbattibile
Ancora imbattuto in stagione, sia in Bundesliga che in Europa che in Coppa di Germania, il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso è sinora, senza dubbio, la grande rivelazione del calcio internazionale. Scopriamo insieme come gioca.
Il gioco del Bayer Leverkusen: ritmo, pressing e verticalizzazioni
Xabi Alonso sembra non essere scalfito da nulla. Anche quando c’è da festeggiare, resta sempre composto, elegante, si lascia andare solo per un attimo. Forse questo è uno degli insegnamenti che gli ha trasmesso Carlo Ancelotti, noto per la sua calma serafica in panchina, anche nell’occasione di gol molto importanti.
Oggi che è allenatore del Bayer Leverkusen, Xabi Alonso sta compiendo un vero miracolo. Diciotto vittorie, quattro pareggi e nessuna sconfitta in Bundesliga. Otto punti di vantaggio sul Bayern Monaco di Tuchel, battuto 3 a 0 lo scorso 10 febbraio. Diciotto lunghezze di distacco dalla quinta classificata: il tutto a dodici giornate dalla fine.
Il Bayer ha fatto registrare un percorso netto anche in Europa League, dominando il girone H con sei vittorie su sei partite, 19 gol fatti e appena 3 subiti: agli ottavi sfiderà gli azeri del Qarabag. Per finire, è in semifinale in Coppa di Germania, dove affronterà in semifinale, il prossimo 3 marzo, il Fortuna Dusseldorf.Il tecnico basco, che è alla sua prima esperienza (dall’estate 2022) su una panchina di primo piano dopo i passaggi alle giovanili del Real Madrid e alla Real Sociedad B, ha costruito questo straordinario percorso basandosi sul gioco di posizione. Nessun club, nei cinque maggiori campionati europei, gioca più passaggi diretti del Bayer Leverkusen.
La squadra di Alonso si affida a processi di costruzione del gioco estremamente codificati, con percentuali di possesso palla molto alte e un’attenzione superiore alla media per i movimenti degli esterni. Ma attenzione: a differenza del classico palleggio alla spagnola, il Bayer Leverkusen non lavora in maniera ossessiva sul mantenere il dominio del pallone.
Una delle caratteristiche distintive dei rossoneri tedeschi, infatti, è stata sino ad ora quella dei contrattacchi fulminanti, ribaltamenti dell’azione a tutta velocità che sono fruttati oltre il 30% dei gol in stagione. Posizionamento, attacco spasmodico degli spazi, capacità di verticalizzare, sono infatti altri elementi fondanti del gioco del Leverkusen, modellato su una combinazione di fattori che rende gli undici in campo difficilmente leggibili, costantemente imprevedibili.
Quello che fa davvero la differenza, da quel che si è visto sinora, sono mentalità e capacità di leggere (e di associare) le attitudini e le qualità dei giocatori a disposizione. A ben vedere infatti il calcio proposto da Xabi Alonso con il suo Bayer Leverkusen non presenta niente di straordinariamente nuovo, nulla che aggiunga qualche incredibile innovazione al palcoscenico tattico europeo di primo livello. L’unicità dimostrata sinora dalla cosiddetta “Werkself” risiede nell’efficacia con cui mister Alonso è riuscito a dare valore ai calciatori che gli sono stati messi a disposizione.
I nuovi top player del Leverkusen di Xabi Alonso
I giocatori che sinora hanno dimostrato di fare la differenza con la maglia rossonera del Bayer sono stati i due esterni, Grimaldo e Frimpong, il tuttocampista Florian Wirtz e la punta centrale, Victor Boniface. Se di Wirtz si parla bene ormai da anni, nonostante sia appena ventenne (la sua valutazione è già oltre i 100 milioni) sugli altri tre vale la pena soffermarsi un momento.
Frimpong, 24 anni, arrivato al Leverkusen dal Celtic Glasgow nel gennaio del 2021, aveva fatto intravedere ottime qualità, ma sotto le mani di Alonso è diventato un esterno destro devastante, capace di segnare già undici gol in stagione. Victor Boniface invece, arrivato su espressa richiesta del tecnico basco dai belgi dell’Union Saint Gilloise, sta dimostrando di essere giocatore vero, in grado di attaccare la profondità, far salire la squadra e di annotare 16 gol in 23 presenze in quest’annata.
Infine, c’è Alejandro Grimaldo, terzino sinistro a tutta fascia arrivato nel disinteresse generale dal Benfica, a parametro zero, la scorsa estate. Il ragazzo cresciuto nella cantera di Valencia e Barcellona è il vero simbolo della filosofia calcistica di Alonso, uno stantuffo che si muove in maniera molto libera dentro il canale sinistro del campo e che ha già messo a referto 10 gol e 13 assist in questa stagione.
Il segreto, non così segreto, del Bayer sta in una circolazione della palla che spinge le squadre avversarie a creare spazi, soprattutto in larghezza, dentro i quali i due temibili esterni rossoneri si buttano senza sosta. Spesso, a differenza di altri modelli di gioco che utilizzano molto gli esterni (come il Brighton di De Zerbi) il processo di costruzione avviene però in maniera molto più rapida, nel giro di due o tre passaggi, una differenza legata alla libertà lasciata a Wirtz di muoversi verticalmente.
Infine, c’è ovviamente una struttura di pressing molto definita a supportare il concetto di gioco alonsiano, un’intelaiatura che porta spesso il Bayer a rimanere con almeno un uomo in più, in quanto a spazio, su ogni zona del campo. Insomma, una squadra moderna, ma che è in grado anche di giocare senza fronzoli.
Vedremo se la squadra di Xabi Alonso resisterà compatta fino al termine della stagione e se riuscirà a riportare a Leverkusen un trofeo a 31 anni di distanza dall’ultimo, la coppa di Germania vinta nella stagione 1972/1973. In generale, per quanto sia un club storico della cosmogonia sportiva tedesca, il Bayer non ha mai vinto la Bundesliga e, in totale, ha in bacheca appena tre trofei. Forse l’uomo venuto dai Paesi Baschi riuscirà ad aggiungerne più di uno in una volta sola.